Nell’ex mulino l’Immaginario

TAVAGNACCO. Il nuovo corso del comune di Tavagnacco è rappresentato da due “edifici-simbolo” della riqualificazione del paese: l’ex latteria, trasformata in case Ater, e il vecchio mulino di Adegliacco, riconvertito in un centro didattico per le scuole a cura dell’Immaginario scientifico di Trieste. Due interventi che hanno un percorso politico comune, in cui rientra anche il Centro anziani - ad oggi fermo a causa del patto di stabilità - che sorge sulle ceneri del supermercato del centro storico. «Il filo conduttore - spiega il sindaco Maiarelli - è di ripensare a volumi presenti oggi nei centri storici concependoli per funzioni diverse, che è poi la sfida di oggi: reinventare il patrimonio esistente e immaginarsi nuovi obiettivi per il patrimonio comunale rispetto ai mutamenti della comunità. Vale anche per la vecchia biblioteca, che una volta messa a norma sarà utilizzata dalle associazioni». Oggi spendere poco lanciando nuovi progetti che si “autocreino” è l’obiettivo del nuovo bilancio.
Il nuovo ruolo del vecchio mulino, grazie alle sollecitazioni del consigliere Fabris, come riferisce il sindaco, che mise in contatto l’amministrazione comunale con l’Immaginario Scientifico, è legato a un preciso obiettivo: far decollare l’area Binutti: «Serviva un’attività che ne trainasse altre col fine di avvicinare le scuole e il mondo dei giovani».
Il fabbricato è stato ristrutturato in 3 lotti (quasi 700 mila euro il costo), sul terzo si è deciso di affiancare alla ruota a pale, che fa funzionare le macine interne, un’altra che produce energia elettrica (nel 2014 la produzione è stata di 7.478 kWh) utilizzando l’acqua della Roggia di Udine; il Comune ha firmato con il Consorzio di Bonifica Ledra-Tagliamento una concessione per poterne utilizzare l’acqua. Un pezzo di storia che affascina molto i bambini in visita museo della scienza interattivo e multimediale, che uniscono la passione per la tecnologia alla curiosità per la tradizione.
Anche la ristrutturazione dell’ex latteria di Cavalicco (spesa totale 1.895.000 euro, di cui 700 mila a carico del Comune di Tavagnacco e 1.195 mila a carico dell’Ater) ha soddisfatto più obiettivi: da una parte il recupero di un bell’immobile che sorge vicino alla chiesetta di San Leonardo, dall’altro la soluzione a problemi abitativi (gli 11 alloggi possono accogliere fino a 44 persone) grazie all’edilizia convenzionata.
«Ma soprattutto – aggiunge il sindaco – si è data una risposta sociale a fasce di comunità in difficoltà. Si è trattato di un intervento complesso, ma l’Ater ha accettato l’onere. L’edificio ha un valore urbano e sociale importante, con vincoli della Sovrintendenza; il suo restauro ci ha permesso di riqualificare un tessuto urbano altrimenti trascurato, che è la filosofia che accompagnerà il nostro operato per i prossimi anni».
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