Nello schianto morì un motociclista: il conducente del furgone patteggia 6 mesi
Manolo Dose era chiamato a rispondere dell’ipotesi di reato di omicidio stradale per l’incidente avvenuto a Mortegliano il 16 agosto e costato la vita al 48enne Michele Dorigo
L’impatto, violentissimo, non gli aveva dato scampo. Michele Dorigo, 48enne residente a Lauzacco, frazione di Pavia di Udine, che viaggiava in sella alla sua moto, morì sul colpo. Per quell’incidente venerdì 6 dicembre, davanti al giudice dell’udienza preliminare Mariarosa Persico del tribunale di Udine, Manolo Dose, 50 anni, originario di Gorizia e residente a Castions di Strada, alla guida del furgone contro il quale si schiantò il motociclista, ha patteggiato sei mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena.
Dose, assistito dall’avvocato di fiducia Giorgio Caruso, era chiamato a rispondere dell’ipotesi di reato di omicidio stradale per lo scontro che avvenne nel pomeriggio del 16 agosto del 2024.
Il giudice ha riconosciuto le attenuanti del concorso di colpa prevalente del motociclista per la velocità quasi doppia rispetto a quella consentita (sfrecciava a 95 chilometri orari mentre il limite era di 50, come dimostrato dalla perizia dell’ingegner Marco Pozzati), del danno risarcito ì, nonché la mancanza di aggravanti.
Nei confronti di Dose, inoltre, è stata disposta la sospensione della patente (non la revoca, appunto per le attenuanti già menzionate) per un anno e applicata la sanzione di 300 euro per l’illecito amministrativo (non si era fermato davanti alla riga di arresto prima di immettersi sulla carreggiata).
L’incidente in cui perse la vita Dorigo si verificò attorno alle 17. Il quarantottenne stava percorrendo in sella alla sua Bmw la strada provinciale 78 che collega Mortegliano a Lavariano quando, all’altezza dell’incrocio con via Ferraria, avvenne lo scontro fatale con un furgone. Alla guida del Fiat Iveco, che aveva impegnato l’incrocio senza accorgersi dell’arrivo del motociclista.
A dare l’allarme fu lo stesso conducente del furgone, che ai militari intervenuti per i rilievi riferì di essere stato abbagliato dai raggi del sole e di non aver visto la moto sopraggiungere sul rettilineo. Nell’impatto Dorigo fu sbalzato sull’asfalto finendo a una trentina di metri di distanza. A nulla valsero le cure prestategli dai sanitari.
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