Nessun compratore si è fatto avanti per l’ex convento

Sacile, tutti i tentativi per cederlo sono andati a vuoto. Necessaria una manutenzione dopo il recente crollo

SACILE. Cercasi disperatamente compratore: l’ex convento di via 25 aprile (in passato anche caserma e sede del distretto militare: una volta i giovani friulani venivano a Sacile a effettuare la visita di leva) perde i pezzi e l’amministrazione comunale non sa a che santo votarsi.

L’antico monastero delle monache domenicane costruito nel 1666 e riservato all’istruzione delle ragazze nobili è entrato in possesso del Comune all’inizio del nuovo secolo.

Dopo gli entusiasmi iniziali lo studio di fattibilità per il suo recupero (prevista una spesa di 10 milioni di euro), elaborato nella passata legislatura, è rimasto lettera morta. Il prestigioso edificio è stato, inoltre, sin qui sottutilizzato per il cinema all’aperto e l’attività di un paio di associazioni. Il recente crollo di un cornicione ha però fatto precipitare la situazione al di là della necessità di traslocare le proiezioni cinematografiche.

«Ci sono problemi seri – ha dichiarato il sindaco Roberto Ceraolo – e dovremo comunque pensare a un intervento-tampone per la falla apertasi nella copertura». Soldi che peraltro saranno spesi senza ritorno visto l’utilizzo praticamente inesistente dell’edificio. I tentativi di “piazzarlo” sono tutti andati a vuoto. L’amministrazione però non demorde e tenterà ancora di trovare investitori pubblici o privati. Un’impresa, alla luce della situazione economica odierna, praticamente disperata.

Nell’ultima seduta il consiglio comunale ha intanto approvato con 16 voti favorevoli, 5 contrari, un astenuto il piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare per il 2013. Al riguardo l’Area lavori pubblici manutentiva del Comune ha individuato una lista di beni di proprietà comunale che potrebbero essere alienati al fine di finanziare le spese di investimento.

Nella lista sono presenti anche immobili inseriti nel piano approvato per gli anni 2011 e 2012 e che vengono riproposti in quanto non si sono ancora concluse, per motivazioni diverse, le procedure di vendita.

Al fine di determinare i più probabili valori di mercato degli immobili si è tenuto conto della particolare situazione congiunturale di contrazione del mercato immobiliare, del rilevante incremento dei tassi di interesse dei mutui e del restringimento della liquidità da parte del settore bancario.

Intervenendo nel corso del dibattito svoltosi in consiglio, il capogruppo del Partito democratico Gilberto Tomasella, dopo avere sottolineato che l’operazione si presenta sempre più complicata, ha rivolto un monito all’amministrazione comunale: «Spero non si svenda».

Secondo Tomasella, inoltre, tenuto conto che Sacile dispone di un patrimonio pubblico importante, bisogna capire cosa vuole la città. Per il consigliere Simone Bortolan (Italia dei valori), invece, si poteva fare di più tenuto conto del problema manutenzioni che comportano spese oggi insostenibili.

Il sindaco Roberto Ceraolo, dal canto suo, dopo avere rimarcato le difficoltà incontrate per condurre in porto le alienazioni programmate ha dichiarato che l’obiettivo è di avere un Comune «più leggero».

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