Nessun contagio in più della metà dei comuni in Friuli: le statistiche ci proiettano fuori dall'emergenza

Sono tornati i valori ai livelli pre-crisi: continua a crescere la curva dei contagi in provincia di Trieste. Nell’ultima settimana l’infezione è rientrata ovunque in Friuli

A ben guardare i dati probabilmente l’ulteriore alleggerimento delle misure restrittive (che la Regione invoca da giorni) il Friuli se l’è guadagnato sul campo. I numeri raccontano come quella andata in archivio sia stata la miglior settimana dall’inizio dell’emergenza coronavirus, con i nuovi casi di contagio che continuano a scendere (58 in sette giorni) e i decessi ugualmente in forte diminuzione.

A confermarlo sono i grafici elaborati dal professor Vincenzo Della Mea, docente di Informatica medica del dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche dell’università di Udine. A Trieste la situazione resta sotto la lente d’ingrandimento: seppur a ritmi meno incalzanti rispetto alle scorse settimane, la curva dei contagi continua a crescere senza sosta, mentre a Udine, Pordenone e Gorizia la corsa del Covid-19 è in fase d’arresto.


La settimana meno difficile. Negli ultimi sette giorni in Friuli Venezia Giulia si sono verificati 13 decessi. Un numero così basso era stato registrato soltanto nei primi giorni della diffusione del virus (e in particolare nella settimana tra il 9 e il 15 marzo, la prima del lockdown). Nelle ultime due settimane erano stati venti di più i morti per (o meglio «con», come abbiamo imparato in questi mesi) Covid-19. I grafici evidenziano in maniera plastica anche la diminuzione drastica del numero di ricoverati nelle terapie intensive degli ospedali regionali: attualmente tre, contro il picco di 61 toccato nella settimana prima di Pasqua.



Meno casi, meno tamponi.
Nell’ultima settimana è lievemente calato anche il numero di tamponi effettuato dai laboratori della regione. Si è passati da 15.309 a 14.459, uno scostamento facilmente giustificabile con il calo drastico di casi con sintomi collegabili al coronavirus.

«A fronte di oltre 14 mila test effettuati – analizza il professor Della Mea – i casi positivi sono stati soltanto 58: si tratta di numeri molto piccoli e certamente non paragonabili a quelli delle prime settimane di marzo, quando il numero di tamponi effettuati era quasi pari a quello dei casi di positività». Della Mea riflette poi su un altro aspetto interessante: «In questi giorni sono aumentati i test sul personale sanitario e il fatto che il numero totale di positivi sia così basso significa che anche tra medici, infermieri e operatori sociosanitari la situazione è confortante».



Fasce d'età.
Esulando dall’analisi dell’ateneo friulano, appare interessante una riflessione sulle fasce d’età più colpite dal virus. L
, secofascia ndo quanto calcolato dall’Istituto superiore di Sanità, è di 58 anni. E se l’età media dei deceduti è di 85 anni, la fascia d’età più colpita è quella tra i 50 e i 59 anni (18,8 per cento, 483 casi), seguita da quella dei quarantenni (361, 14 per cento). La meno colpita si conferma quella dei bambini: in Fvg, al 28 aprile si sono registrati comunque 25 casi di coronavirus tra piccoli di età compresa tra gli zero e i nove anni.

Comuni con zero contagio. I comuni con casi di contagio da coronavirus sono poco più di una cinquantina. È questo il dato che emerge dall’aggiornamento settimanale della mappa della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. La situazione più grave resta a Trieste dove si contano ancora 608 persone infette.

Trieste è in assoluto il Comune più colpito a seguito dei focolai che si sono insediati nelle case di riposo. Una situazione, questa, che ha fatto balzare la provincia triestina al primo posto anche per numero di morti: a tutt’oggi sono stati registrati 149 decessi. 



Al momento, dopo Trieste, per numero di contagiati, si colloca Gorizia con 24 persone infette. Una in più di Paluzza, il comune carnico che sconta l’ingresso dell’infezione nella casa di riposo. Pordenone ne ha 18. Nella Destra Tagliamento c’è ancora qualche area infettate anche se, nell’ultima settimana, la situazione è migliorata un po’ ovunque. Udine, invece, è fuori dal tunnel a meno che, nei prossimi giorni, le persone in quarantena (sono 52) non passino da una situazione di negatività alla positività.



Oltre a Paluzza, in Carnia sono davvero pochissimi i comuni con contagiati, stiamo parlando di Paularo, Arta Terme e Verzegnis tutti con un caso a testa. L’infezione ha abbandonato più della metà dei Comuni della regione. Nonostante ciò i sindaci, assieme al personale del dipartimento di prevenzione, continuano a monitorare la situazione per correre ai ripari se si dovesse ripresentare l’infezione.

La Fase 2 rappresenta un fattore di rischio che non può essere trascurato anche se in Friuli Venezia Giulia l’indice di contagio si è sempre mantenuto al di sotto dei livelli di allarme raggiunti in Lombardia e nel vicino Veneto. Alla luce di tutto ciò, la mappa del contagio conferma come nella nostra regione l’infezione sia ormai sotto controllo.

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