«Nessuna offesa, solo questione d’igiene»
MORTEGLIANO. «Non sono razzista, mai stato tale in vita mia. Nel mio negozio viene quotidianamente gente di ogni colore e razza e tutti sono sempre stati trattati bene»: Paolo Tirelli, titolare dello storico negozio di abbigliamento di piazza San Paolo, in pieno centro a Mortegliano, non ha dubbi che quanto è accaduto c’entra non col pregiudizio, ma con le comuni regole dell’igiene.
Lo spazio di vendita, che si apre con ampie vetrine sempre fornite di buone occasioni e visitate per l’ottimo gusto con cui sono allestite, in zona di frequente passaggio di morteglianesi e non, è uno di quelli che pare inossidabile al momento di crisi, riscuotendo la fiducia di un’affezionata clientela.
Griffe di qualità, a prezzi giustificati, ne fanno uno dei negozi più “in” della cittadina. La bufera che ha investito l’esercizio, con l’annuncio della citazione per atteggiamento razzista, non pare scomporre il proprietario, che a sua volta minaccia di adire le vie legali.
«In 35 anni, quanti quelli che ho passato dietro il banco di questo negozio - spiega – non mi sono mai permesso di offendere nessuno, mai. Però questa signora, con fare oltre tutto arrogante, voleva provare degli abiti delicati, di pregio, in maglina, nonostante la sua mancanza di pulizia personale fosse di tutta evidenza». Il negoziante ribadisce: «Siamo sempre gentili e disponibili con ogni persona, tutti a Mortegliano possono testimoniarlo. La professione, si sa, ci espone a casi e occasioni di ogni genere, ma siamo sempre stati...di manica larga».
Questa volta tuttavia è stato diverso: qualcosa è scattato per cui tra l’esercente e la signora si è aperto un dialogo non dei più tranquilli, tra lo sconcerto dei clienti. «Con fare altezzoso – testuali parole di Paolo Tirelli – questa pretendeva di avere ragione. Ma dovrebbe vergognarsi di tanta arroganza: neanche il più straccione che sia mai entrato qui dentro si è presentato in queste condizioni. Mi sono testimoni quanti erano in quel momento presenti, uscita lei abbiamo dovuto aprire tutte le porte e le finestre, c’era da tapparsi il naso. Una cosa orrenda».
E rincara: «Questa si sente una diva, ma prima di tutto dovrebbe tenere conto delle normali regole di convivenza per quanto riguarda la pulizia personale». Tirelli ha una chiara consapevolezza delle conseguenze di tutto questo. È informato che la signora, sentendosi offesa nella sua immagine personale, si sta rivolgendo ai carabinieri. Ma a sua volta contrattacca, difendendo la propria, di immagine e professionalità: «Può andare dove vuole e informare chi vuole. Le farò causa». (p.b.)
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