Nessuna riduzione dei vitalizi ai parlamentari, in Fvg festeggiano in 20

Anche un gruppo di ex parlamentari locali ha presentato ricorso contro il taglio. Moro: «È una prima vittoria del diritto sull’incapacità di legiferare del M5s»
L'ex senatore della Lega, Francesco Moro
L'ex senatore della Lega, Francesco Moro

UDINE. La decisione della “Commissione contenziosa” del Senato di annullare la delibera con cui nel 2018 il Consiglio di presidenza di palazzo Madama aveva stabilito un taglio retroattivo, fino all’80% ai vitalizi degli ex parlamentari che ne avevano diritto quando lasciarono la carica – perché gli assegni come beneficio in sé erano già stati aboliti nel 2012 – interessa da vicino anche il Friuli Venezia Giulia.

La delibera di palazzo Madama – parallela a quella della Camera che riguarda circa mille e 700 ex deputati – coinvolge, infatti, più o meno 700 ex senatori – di cui 137 scomparsi negli ultimi due anni – per un totale di risparmio di spesa che ammonta a 8 milioni di euro l’anno di cui 3 per i senatori e 5 per gli onorevoli.

Tra coloro che hanno scelto la strada del ricorso legale, affidandosi nella stragrande maggioranza dei casi all’avvocato Maurizio Paniz, c’è però anche una ventina di ex onorevoli ed ex senatori del Friuli Venezia Giulia che hanno trascorso una o più legislature in Parlamento. Complessivamente, inoltre, in regione sono una quarantina coloro che percepiscono l’assegno vitalizio e che negli ultimi due anni hanno visto ridurne l’ammontare mensile.

Di quanto? La Camera, così come poi il Senato, ha previsto un taglio dei vitalizi dei deputati a partire dal 1º gennaio 2019 dal 40% all’80% di quanto finora percepito, ma con una riduzione dimezzata per i casi in cui l’ex parlamentare si trovi in condizioni di difficoltà economica.

È previsto comunque un tetto minimo, pari a 980 euro netti mensili, oppure a mille 470 euro per coloro che, in virtù del taglio, hanno subito una decurtazione superiore al 50%. Il problema principale, su cui hanno fatto leva i ricorrenti e che ha trovato sponda favorevole anche nei due tecnici della “Commissione contenziosa”, è essenzialmente la retroattività applicata al taglio che cozza con l’impianto costituzionale italiano e che ha portato, quindi, all’annullamento della delibera da parte di palazzo Madama.

È stata una prima vittoria, significativa, dunque, per chi ha presentato ricorso anche se il principale esponente di questo gruppo, cioè l’ex senatore della Lega Nord Francesco Moro, alla guida dell’associazione regionale degli ex parlamentari, si sarebbe aspettato qualcosa di più e prima, ed è conscio che la sua battaglia, così come quella di coloro che ritengono ingiusto il taglio, non è certamente finita con la decisione della “Commissione contenziosa”.

«Francamente sono deluso – sostiene – perché la questione andava affrontata, e risolta, molto prima non dopo due anni. Invece si è consentito al M5s di portare avanti una battaglia che punta soltanto alla pancia delle persone con motivi sciocchi, una serie di stupidaggini e con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Adesso sono sicuro che faranno ricorso, ma noi andremo avanti e alla fine vedrete che il risultato non sarà quello che si aspettano i grillini».

Moro è un fiume in piena e ce l’ha un po’ con chiunque. «Queste sceneggiate sono nate – continua – soltanto perché tutti sono contenti, e parlo anche del mio partito, se qualcuno sta male, ma non c’è nulla di logico se non il desiderio di lisciare il pelo al populismo.

E i primi sono stati proprio gli esponenti del M5s. La questione si poteva risolvere senza troppi patemi. Ma hanno voluto lo scontro e avranno la guerra». In fondo, per l’ex senatore del Carroccio, quella di un paio di giorni fa, è una vittoria del diritto.

«È una questione di legge e di diritto – conclude –, non di soldi perché se si ledono questi principi per venire incontro ai desiderata dei grillini la società civile è finita. La decisione del Senato è sacrosanta e dimostra, ancora una volta, la totale incapacità di legiferare e di operare del M5s. Tutto quello che hanno inventato di sana pianta i grillini si è schiantato contro la realtà. La gente non ha bisogno di queste persone, ma di capacità e concretezza. Speriamo che i cittadini lo capiscano il prima possibile».


 

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