Neurologia, dopo due anni c’è il primario
È il pugliese Michele Rana, 49 anni: arriva da Udine. Ha superato la concorrenza di due friulani

GORIZIA. Dopo un’attesa di ben due anni e mezzo - tanto è stato infatti il tempo passato dal pensionamento del dottor Lucio Lazzarino - il reparto di Neurologia di Gorizia ha finalmente un nuovo primario. Si tratta del dottor Michele Rana, 49 anni, originario di Bari, proveniente dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Udine.
La direzione dell’Aas Bassa Friulana-Isontina ha valutato il verbale dei lavori della Commissione incaricata di selezionare, fra i partecipanti al concorso, una terna di candidati giudicati idonei (con Rana, in una sorta di derby friulano, c’erano anche i neurologi Pierluigi Dolso e Christian Lettieri, entrambi udinesi) e ha deciso di conferire l’incarico di direttore del reparto al dottor Rana.
La durata del mandato sarà quinquennale. La tanto sospirata nomina, oltre a restituire una guida stabile alla Neurologia, darà senza dubbio ossigeno a un reparto che – insieme ad altri del San Giovanni di Dio, primi fra tutti l’Urologia e la Cardiologia - da tempo lamentava una pesante situazione di sottorganico. Difficili da comprendere i motivi di una “vacatio” così lunga: eppure la Neurologia di Gorizia era stata un piccolo fiore all’occhiello dell’ospedale, primo reparto in regione, una ventina d’anni fa, a trattare i pazienti affetti da sclerosi multipla con gli interferoni, e il primo anche a utilizzare la tossina botulinica per determinate patologie neurologiche.
Il dottor Lazzarino era andato in pensione senza riuscire a veder introdotta la trombolisi, cioè la terapia d’elezione per il trattamento degli ictus, per l’attivazione della quale si era a lungo battuto, supportato “politicamente” dall’ex consigliere comunale Livio Bianchini che ne aveva fatto uno dei propri cavalli di battaglia. Ora l’ospedale di Gorizia dispone finalmente della trombolisi anche se non è stato possibile realizzare una vera e propria stroke unit: il che significa che, dopo un primo trattamento al San Giovanni di Dio, i pazienti vengono indirizzati a Udine o a Trieste a seconda della gravità dei casi.
In ogni caso secondo i dati relativi a un paio d’anni fa, il tasso di mortalità per ictus a Gorizia era il più basso in regione e tra i più bassi in Italia, grazie alla professionalità dei neurologi e del personale infermieristico che possono disporre di una stanza ricoveri con 4 posti letto monitorizzati per le funzioni vitali, ottenuta con fondi Interreg ancora ai tempi dell’ex direttore generale dell’Azienda sanitaria, Manuela Baccarin.
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