Nicole, un segno di speranza: è nata a Udine la bambina di una delle mamme fuggite dalla guerra in Ucraina
Oksana, 26 anni, è arrivata in Friuli lo scorso 4 marzo senza il marito, rimasto in patria. Negli ultimi due giorni record di nascite (ben 17) all’ospedale Santa Maria della Misericordia
UDINE. Record di nascite all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Tra giovedì 24 e la mattinata di sabato 26 marzo sono stati addirittura 17 i bambini venuti al mondo. E poiché altre cinque donne sono in travaglio, a breve i nascituri saliranno addirittura a 22.
Tra i nuovi nati c’è anche la bimba di una donna scappata dalla guerra in Ucraina. La piccola si chiama Nicole e pesa 3,6 chilogrammi. La neomamma, Oksana, ha 26 anni e arriva da Rivne, cittadina a metà strada tra Kiev e Leopoli. È giunta in Friuli lo scorso 4 marzo dopo un viaggio molto lungo. «Ha partorito alle due di sabato notte – racconta la direttrice della clinica ostetrica e ginecologica dell’ospedale di Udine, Lorenza Driul – e tutto è andato bene. Non è stato semplice assistere una paziente così, in quanto oltre all’ostacolo della lingua, c’è il fatto di non sapere nulla sul suo trascorso medico-sanitario».
Oksana è stata l’unica tra le 17 mamme presenti in reparto a non poter avere accanto il papà della sua bambina, rimasto in Ucraina per resistere all’invasione russa. Insieme con lei, in ospedale, a darle manforte, c’era la suocera. «Ormai tutti i papà possono entrare nel reparto – rimarca Driul – visto che facciamo un tampone rapido e il risultato riusciamo ad averlo dopo dieci minuti».
Nel complesso, nelle ultime 48 ore, sono venuti al mondo 6 femminucce e 11 maschietti, tutti italiani tranne la piccola Nicole. «In media, nel nostro ospedale – aggiunge Driul – nascono tra i 4 e i 5 bambini ogni giorno. Invece ciò che è accaduto nelle ultime ore è andato fuori dall’ordinario. Era già successo qualche tempo fa, ma dopo la pandemia da Covid è la prima volta. E si tratta certamente di una buona notizia».
Medici e ostetriche, quindi, hanno dovuto sobbarcarsi una mole di lavoro notevole: «Ringrazio l’equipe medica e le ostetriche per quanto fatto. Li ho visti provati, ma soddisfatti», evidenzia Driul.
Attualmente nella clinica ostetrica e ginecologica del Santa Maria della Misericordia operano 2 medici fissi più altri due pronti a intervenire in caso di necessità, e 5 ostetriche per ogni turno.
A complicare le cose, in questi ultimi due giorni, c’è stato anche il parto di una mamma positiva al Covid, ma asintomatica. «Durante l’emergenza abbiamo fatto nascere più di 200 bambini da mamme positive – ricorda Driul –. Ci sono percorsi dedicati, che impegnano ancora di più il personale. Nel caso specifico, il bimbo è nato senza il Covid, e sarà monitorato fino al momento in cui potrà fare ritorno a casa».
La notizia dell’impennata di nascite, è stata accolta con favore dal direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, Denis Caporale: «Oltre al Covid, che ha visto e vede impegnata l’Azienda con i suoi preziosissimi operatori sanitari, ci sono “positività” di tipo diverso e questa è una delle tante. Un segnale di speranza di cui abbiamo bisogno. Grazie naturalmente a tutti gli operatori per l’ulteriore “maratona”».
Anche l’assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi, ha voluto commentare l’episodio, partendo dalla nascita della piccola Nicole: «Una mamma scappata dalla guerra che ha potuto trovare una sanità pronta ad accoglierla e a darle una garanzia di vita per la propria figlia. Accanto a una storia a lieto fine come questa, ci sono tante altre persone che hanno bisogno di aiuto tra chi arriva dall’Ucraina, in gran parte donne e bambini piccolissimi. Ce ne stiamo occupando, soprattutto al Burlo di Trieste. Così come ci stiamo facendo carico – chiude Riccardi – dell’attività di sicurezza sanitaria per tutti coloro che, da quel Paese, giungono sul nostro territorio».
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