Niente più gabbie per Marlon: protesta davanti al canile - FOTO

Udine, intervento dei carabinieri e del sindaco per permettere all’affidataria di un cane di rientrare in possesso dell’animale
Udine 04 Marzo 2013 canile Copyright press Turco
Udine 04 Marzo 2013 canile Copyright press Turco

UDINE. Picchetto di protesta di alcuni volontari, ieri, davanti al canile di via Lumignacco. E gli operatori chiamano i carabinieri. Tutto inizia a metà mattinata, quando Angela Rigato, volontaria affidataria di un meticcio di 8 anni, si accorge che il piccolo Marlon è scappato. Subito inizia una staffetta di telefonate per ritrovare la bestiola che nel frattempo era stata recuperata dall’accalappia cani a Paderno. Ma Marlon ha già passato tutta la vita chiuso in una gabbia nel canile di Catanzaro e Rigato vorrebbe evitargli l’ennesimo trauma. Ecco perché presidia via Lumignacco, ma un problema burocratico fa ritardare l’affidamento fino a sera, quando arriva il lieto fine.

«Marlon è stato accalappiato da cucciolo e in canile è cresciuto fino a una quindicina di giorni fa, quando i volontari dell’associazione pisana “Razza bastarda” me l’hanno affidato – spiega Rigato –. Purtroppo in Calabria la situazione dei cani randagi è molto problematica e non sono molte le famiglie che li adottano. Per questo mettiamo in piedi staffette che accompagnano i cani più sfortunati fino alla nuova famiglia adottiva». In questo caso però qualcosa è andato storto. Perché gli operatori del canile di via Lumignacco, leggendo il microchip di Marlon, hanno scoperto che è ancora intestato al canile calabro.

«Un problema burocratico – minimizza Rigato – perché sono mancati i tempi tecnici per fare il passaggio, ma risolveremo. Intanto è importante non fare restare Marlon un solo istante in più dietro le sbarre di una gabbia, ha già patito troppo». E in effetti, dopo l’intervento dei carabinieri e pure la mediazione del sindaco, Furio Honsell, in serata Marlon è potuto ritornare nella sua casa affidataria in attesa che una famiglia scelga di adottarlo. È possibile rintracciare la storia di Marlon su Facebook (attraverso la pagina dell’associazione Razza bastarda) e nella pagina dedicata agli animali sul Messaggero Veneto. In entrambi i casi sono pubblicati gli estremi per adottare il meticcio.

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