Monsignor De Tina, cittadino benemerito: «Sono a Nimis dal 1978 e qui voglio restare»

La consegna del riconoscimento a sorpresa in chiesa davanti ai fedeli. Il commissario: unanime il sostegno all’istanza del consiglio pastorale

Lucia Aviani
Il commissario Mareschi consegna a monsignor De Tina il riconoscimento a “cittadino benemerito”
Il commissario Mareschi consegna a monsignor De Tina il riconoscimento a “cittadino benemerito”

Che ci fosse qualcosa di insolito monsignor Rizieri De Tina, parroco pastorale di Nimis, lo aveva capito scorgendo nei banchi in prima fila il commissario del Comune, Giuseppe Mareschi, con fascia tricolore indosso. Era del tutto fuori strada, però, nell’interpretazione della presenza alla messa del rappresentante dell’istituzione locale, nonché di una “platea” di fedeli particolarmente nutrita: «Nel corso della liturgia domenicale del 26 gennaio – spiega il sacerdote – era prevista la consegna del Vangelo ai bambini che si accingono a fare la prima Comunione: pensavo che la solennità del momento e il clima di festa che percepivo fossero collegati a tale iniziativa. Mai avrei immaginato che sarei stato io il protagonista della giornata».

Così è andata, invece, perché tutto lo speciale “apparato” ruotava attorno a lui, guida spirituale a Nimis, Chialminis, Ramandolo e Torlano da ben 46 anni, più di metà della sua vita: amatissimo dai fedeli e dalla comunità in genere, dall’altro ieri monsignor Rizieri è ufficialmente “cittadino benemerito” di Nimis, per atto emesso dal commissario su istanza del Consiglio pastorale, diretto da Pietro Nocera.

«Essendo io un tecnico, e operando qui da meno di un anno – spiega Mareschi –, ho coinvolto i sindaci che si sono avvicendati alla guida del Comune negli ultimi decenni, informandoli di aver ricevuto dal Consiglio pastorale la richiesta di conferimento della cittadinanza onoraria a monsignor De Tina. Tutti si sono detti d’accordo. Dal momento che, però, don Rizieri risiede a Nimis e che dunque il riconoscimento non avrebbe potuto essere attribuito nella formula proposta, lo abbiamo convertito in cittadinanza benemerita. Abbiamo tenuto il provvedimento segreto fino all’ultimo: ho firmato la delibera venerdì, in modo che non venisse pubblicata fino a ieri, e domenica abbiamo fatto la sorpresa al sacerdote, al termine della messa. È stato molto contento».

Il diretto interessato, che ha da poco compiuto 80 anni e che è originario di Zompicchia di Codroipo, conferma: «È stata una cosa inaspettata ma estremamente gradita. A Nimis arrivai nel novembre del 1978 e qui intendo restare: ho già comunicato ai parrocchiani che desidero riposare nel cimitero del paese e che sulla lapide non vorrò alcun titolo, solo nome, cognome e le parole “Fi di Diu”». 

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