Nives Meroi e Romano Benet, da Tarvisio ai tetti del mondo: è friulana la prima coppia salita su tutti gli Ottomila

AOSTA. L'alpinista tarvisiana Nives Meroi e il marito Romano Benet hanno raggiunto oggi, giovedì 11 maggio, alle 9 locali la vetta dell'Annapurna (8.091 metri), in Nepal, diventando la prima coppia ad aver scalato assieme tutti i 14 Ottomila della Terra. Lo ha comunicato Leila Meroi che è in contatto con la sorella.
L'ascensione si è svolta, come per le precedenti, senza ossigeno supplementare e senza l'ausilio di portatori d'alta quota. I due scalatori sono impegnati ora nella discesa a valle.
Nives Meroi e Romano Benet sono saliti sulla cima dell'Annapurna dalla via “normale” ma con una variante per evitare i passaggi più pericolosi. Lungo il percorso hanno allestito cinque campi d'alta quota. Questa mattina sono partiti da 7.200 metri per l'attacco finale.
Prima di loro solo 34 scalatori al mondo hanno completato la 'collezionè degli Ottomila (secondo i dati del sito 8000ers.com), di cui solo la metà senza ossigeno. Il primo assoluto fu Reinhold Messner nel 1986, mentre la prima donna fu la coreana Eun-Sun Oh nel 2010.
Nives Meroi fu a lungo «in corsa» anche per quest'ultimo primato ma decise di fermarsi per assistere il marito colpito da una rara malattia - un'aplasia midollare - nel 2009. Solo nel 2012 la coppia è quindi tornata a scalare.
Nives: "E' stata la salita più dura". «È stata la salita più impegnativa ma anche la più bella. L'ascensione dell'Annapurna incarna in pieno il nostro modo di vivere la montagna: abbiamo lavorato di squadra con gli spagnoli, pestato neve alta fino alla cintola, portato su e giù la nostra tenda, faticato tantissimo».
Così Nives Meroi ha raccontato la sua ultima impresa alla sorella Leila durante una breve telefonata da campo 4, dove l'alpinista e il marito Romano Benet sono giunti poco fa e si fermeranno per la notte a riposare.
I due sono saliti dalla via dei Francesi, «che da molto tempo non veniva ripetuta» ha precisato Nives. Il lavoro di squadra con gli spagnoli Alberto Zerain e Jonatan Garcia «è stato determinante». Le due cordate sono partite a mezzanotte da 7.200 metri.
«C'era la luna piena - ha detto Nives - e poi abbiamo trovato una giornata splendida». «È stata davvero dura, sono sfinito» ha aggiunto Romano Benet. Domani è prevista la discesa a valle e forse ci vorranno due giorni per il ritorno a campo base, 4.000 metri più in basso.
Vent'anni di sfide. I due tarvisiani, lei classe 1961 e lui classe 1962, hanno iniziato più di 20 anni fa a sfidare il mondo verticale, roccia o ghiaccio che sia. Prima di loro 34 alpinisti hanno completato la "collezione" degli Ottomila, ma solo 17 senza ausilio di ossigeno.
Il primo fu Reinhold Messner nel 1986. Tra le donne il record è conteso: secondo alcuni il titolo spetta alla coreana Eun-Sun Oh, secondo altri alla spagnola Edurne Pasaban. Entrambe comunque hanno utilizzato l'ossigeno, oltre agli elicotteri per i trasferimenti da un campo base all'altro e gli sherpa per attrezzare le vie.
Anche Nives Meroi - che ha sempre scalato in completa autonomia - è stata a lungo in lizza per quel primato, ma nel 2009 scelse di ritirarsi dalla «corsa» spiegando così la decisione: «L'alpinismo di oggi perde proprio le caratteristiche del gioco come lo intendiamo noi, ovvero esplorazione di sé stessi in contesti diversi». E poi voleva aspettare Romano, colpito da una rara malattia (aplasia midollare).
Tre anni di cure, di paure e di speranze prima che i due potessero tornare alla montagna. Passo dopo passo, mano nella mano, fino alla cima dell'Annapurna.
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