No al registro delle prenotazioni e alle regole "assurde" per riaprire: a Udine la protesta dei baristi e ristoratori

Si sono dati appuntamento in piazza San Giacomo a Udine per chiedere la certezza delle regole, che devono valere per tutti ed essere uguali per tutti, e si dicono contrari all’introduzione del registro delle prenotazioni con la conservazione dei nominativi dei clienti per 14 giorni, alla misurazione della temperatura e alla responsabilità penale

Il popolo dell'Horeca scende in piazza: riaprire non basta, queste regole sono assurde

UDINE. Il popolo dell’Horeca, e cioè ristoratori e baristi, sono scesi in piazza contro l’incertezza che li ha accompagnati fino all’ultimo giorno utile in vista della ripartenza. Le linee guida per la riapertura sono state ufficializzate solo venerdì e per molti sarà impossibile riuscire ad organizzarsi per lunedì 18 maggio. Altri terranno chiuso ancora una settimana o più per protesta, altri ancora saranno costretti a cessare l’attività.


 
Una quindicina di operatori del settore (gran parte di loro, la sera del 28 aprile, era stata protagonista del flash mob con l’accensione delle luci nei locali) sabato, 16 maggio, alle 18 si è ritrovata in piazza San Giacomo per manifestare la propria frustrazione. Nessun grido o urlo, a parlare sono stati cartelli esposti.
 
Ciò che chiedono questi operatori è la certezza delle regole, che devono valere per tutti ed essere uguali per tutti, e si dicono contrari all’introduzione del registro delle prenotazioni con la conservazione dei nominativi dei clienti per 14 giorni, alla misurazione della temperatura e alla responsabilità penale. Chiedono inoltre interventi fiscali seri con incentivi e risorse a fondo perduto fino alla fine dell’anno.

Qui le linee guida specifiche per

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