«Noi vicini all’inferno di fango a Valencia: immagini e scene apocalittiche»
Le testimonianze di una friulana e di un veneziano. Centro città risparmiato dalla furia dell’acqua, a pochi chilometri il disastro In migliaia mobilitati per i soccorsi, ma le autorità dicono di non muoversi
«L’atmosfera a Valencia è irreale, sono ancora tutti sotto choc per quello che è accaduto anche se nella zona del centro, dove vivo, in realtà c’è stato solo un forte vento che ha abbattuto un po’ di alberi ma a sud ovest dell’area metropolitana lo scenario cambia radicalmente e ancora oggi le immagini sono apocalittiche».
Claudio Giust ha lasciato Venezia per trasferirsi a Valencia ormai 15 anni fa quando ha deciso di seguire il Rototom Sunsplash a Benicassim.
«Una cosa così non si era mai vista - continua Claudio - anche perché la zona colpita è solitamente molto secca invece in 4 ore sono caduti 400 litri d’acqua a metro quadro, una montagna di acqua che ha travolto interi paesi e pensare che fino alle sei di pomeriggio di martedì, quando probabilmente c’erano già i primi morti, alcuni amministratori parlavano di allarme eccessivo. Perché in realtà l’allarme rosso era scattato già al mattino ma purtroppo è rimasto inascoltato. In tanti hanno probabilmente pensato a mettere al riparo la macchina che in molti casi si è trasformata in una trappola mortale. In migliaia si sono mobilitati per dare una mano, anche mio figlio.
L’unica cosa che possiamo fare è aiutare anche perché siamo ancora isolati, c’è una sola autostrada mentre la stazione è chiusa».
A Benicassim è rimasta bloccata in un ostello della gioventù, l’udinese 26enne Lisa Savoia: «Sono qui per frequentare un Erasmus giovanile, siamo in 30 e di fatto non possiamo muoverci, le strade sono bloccate e continua a piovere anche se a Benicassim non ci sono stati danni.
L’indicazione è di non muoversi di casa, anche i cuochi e il personale della struttura non hanno potuto venire al lavoro e così ci stiamo arrangiando ma stiamo tutti bene. Non sappiamo però quando potremo spostarci».
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