Nominati i direttori della sanità regionale, FdI sceglie di smarcarsi e non vota

La delibera passa senza l’ok di Fratelli d’Italia, che ha confermato i dubbi sull’interim di Tonutti al Cro

Christian Seu

Che Fratelli d’Italia nutrisse delle riserve sulla doppia nomina di Giuseppe Tonutti (conferma alla guida dell’Azienda sanitaria Friuli occidentale, interim del Cro) era chiaro da settimane.

La discussione della delibera di designazione dei direttori generali della sanità, portata in giunta dall’assessore regionale Riccardo Riccardi, ha impresso il sigillo della formalità ai mal di pancia dei patrioti regionali: il provvedimento è stato approvato, ma senza il placet dei tre esponenti di Fdi nell’esecutivo regionale, ovvero il vicepresidente Mario Anzil e gli assessori Cristina Amirante e Fabio Scoccimarro, che non hanno partecipato al voto.

La delibera

L’atto presentato da Riccardi in giunta traduce incasella, indicando i nomi dei direttori, le linee guida tracciate nella generalità già approvata all’unanimità dalla giunta (quindi anche dagli assessori di Fdi) quindici giorni fa.

Nessuna sorpresa, insomma: Antonio Poggiana è confermato alla guida dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina, mentre Francesca Tosolini lascia la direzione del Cro di Aviano per tornare a capo dell’altro Irccs regionale, il Burlo Garofolo di Trieste (era stata commissario straordinario per sette mesi nel 2019), subentrando a Stefano Dorbolò, che a sua volta sostituirà Joseph Polimeni come direttore generale dell’Azienda regionale per il coordinamento della Salute. Per il citato Tonutti, il “super-incarico”, con la conferma della direzione generale dell’Asfo e l’interim del Centro di riferimento oncologico.

Conferma in anticipo anche per Denis Caporale, il cui mandato sarebbe scaduto nel 2026: la giunta ha stabilito di allineare la scadenza del suo incarico a quelli dei colleghi direttori generali, prorogandola dunque al 2029.

L’assenza di Fdi

Fin qui gli aspetti più squisitamente tecnici, peraltro ampiamente anticipati. Meno scontata era invece la presa di posizione ufficiale da parte di Fdi, che ha dunque scelto di dare seguito alle perplessità espresse anche apertis verbis nelle scorse settimane.

Perplessità di cui si era fatta latrice l’anima pordenonese del partito, che aveva ribadito i propri dubbi anche mercoledì durante la seduta del Consiglio delle Autonomie locali, quando era stato chiesto a Riccardi di rinviare l’approvazione del piano della Rete oncologica regionale, nel quale svolge un ruolo evidentemente strategico il Cro.

«Siamo assolutamente contenti di come la giunta sta amministrando e non c’è alcun motivo per dubitare della lealtà di Fratelli d’Italia – premette Emanuele Loperfido, deputato e coordinatore provinciale di Fdi a Pordenone –. Ma su questo punto abbiamo deciso di assecondare le richieste del territorio e di molti professionisti, che chiedono ulteriori approfondimenti rispetto ai passaggi che porteranno all’inevitabile collaborazione tra Asfo e Cro: non dubitiamo affatto delle capacità del direttore Tonutti, ma crediamo che questo doppio impegno, anche alla luce della fase d’avvio del nuovo ospedale a Pordenone, sia gravoso».

In sostanza Fdi chiedeva di posticipare l’unificazione sotto un’unica direzione di Asfo e Cro, tanto da aver chiesto un incontro urgente nei giorni scorsi a Fedriga.

La scelta dell’interim

È proprio l’assessore alla Salute a spiegare il perché della decisione di optare per l’interim a Tonutti, un incarico che avrà durata biennale e che «servirà a rafforzare la collaborazione tra Asfo e Cro, che rimangono indipendenti, anche in relazione all’avvio del nuovo piano per la rete oncologica regionale, con l’obiettivo di dare vita alle migliori formule di collaborazione con le altre aziende ospedaliere, a partire da quella del Friuli Centrale», indica Riccardi, che ricorda come la proposta sia stata condivisa con il presidente Fedriga e abbia ottenuto «il necessario parere favorevole del ministro della Salute, Schillaci.»

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