Non ci sono dipendenti nei Comuni: in pochi anni perso e non sostituito il 20% del personale

Chiesti interventi per parificare le condizioni di lavoro, superando definitivamente le differenze, in modo da avere un comparto unico effettivo

Negli ultimi anni i 215 Comuni del Friuli Venezia Giulia hanno perso mediamente il 19,8% del proprio personale con punte del 25,5% nei piccoli Comuni (dati del Ministero dell’economia e delle finanze, 2022).

«A causa di questa emorragia di personale oggi le amministrazioni locali sono in difficoltà nel coprire i posti vacanti e a generare quel ricambio generazionale utile anche ad affrontare le nuove sfide della digitalizzazione e dell’evoluzione tecnologica e comunicativa - afferma il candidato del Patto per l’Autonomia nella circoscrizione di Udine, Gianluca Casali – .

Davanti a noi si apre una stagione densa di nuove sfide legate alle politiche di sviluppo con incentivi economici di livello nazionale ed europeo e risulta complicato se non impossibile affrontarle in queste condizioni».

Per Casali, la situazione è in continuo peggioramento, anche a causa dei tempi lunghi, troppo lunghi, dei concorsi pubblici «e la Regione – aggiunge – non riesce a svolgere quella funzione di aggregante che porti a selezionare personale in tempi rapidi e con risultati utili per i Comuni».

Di segno nettamente opposto la situazione dei dipendenti della Regione che nello stesso periodo crescono del 16,1%: «Questo è un segnale evidente di migrazione delle persone verso l’ente principale.

Sono necessari interventi per parificare le condizioni di lavoro, superando definitivamente le differenze, in modo da avere un comparto unico effettivo anche nella realtà. Inoltre vanno studiate delle forme incentivanti per i dipendenti dei piccoli Comuni che alle volte lavorano in zone svantaggiate, come i Comuni di montagna o della zona di confine, per mantenere queste professionalità anche nei territori di periferia».

A questo problema, inoltre, si aggiunge la continua e cronica carenza di segretari comunali: «Ritengo necessario ridare dignità ai Comuni soprattutto a quelli medi e piccoli, favorendo le aggregazioni e lo sviluppo di servizi condivisi, nonché studiare delle forme incentivanti per riportare e trattenere i giovani nella pubblica amministrazione».

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