Non può seppellire le ceneri della madre: il Comune non vuole

Porcia, l’odissea della figlia di una donna cremata a gennaio. Il sindaco: troveremo una soluzione per sistemare la tomba

PORCIA. C’è voluto un mese, ma alla fine la situazione sembra essersi sbloccata: le ceneri della madre defunta potranno finalmente – almeno questo è l’auspicio – essere interrate accanto alla salma del padre, deceduto dieci anni prima.

È la storia, si spera a lieto fine, di Stefania Del Ben, purliliese residente a Roraipiccolo, che dal giorno della morte della madre, avvenuta il 21 gennaio, attende invano di poterne realizzare le ultime volontà: «Ha voluto essere cremata – racconta la donna – e mi ha raccomandato di far sì che potesse riposare accanto a papà, quando non ci sarebbe più stata. Mio padre se n’è andato nel 2002 ed è stato sepolto nel cimitero di Porcia. L’unica cosa che ho chiesto al Comune è di permettere, come d’altronde è prassi normale in altri camposanti, che venisse ricavato un pozzetto di cemento sotterraneo all’interno della tomba di papà dove ospitare l’urna, che da un mese è parcheggiata come un pacco postale nei locali delle pompe funebri San Marco, a Pordenone».

La richiesta della signora Del Ben si è scontrata con la titubanza degli uffici comunali, che non le hanno saputo dare una riposta definitiva in merito alla questione: le è stato detto che il regolamento cimiteriale di Porcia non prevede una simile opportunità, e che è necessario invece deporre le ceneri in un apposito ossario. Le è stato riferito anche che la cosa non è tecnicamente fattibile per ragioni legate a disposizioni dell’Azienda sanitaria.

«Non capisco queste giustificazioni – continua la donna –, anche perché mi risulta che nei due cimiteri di Porcia e Palse esistano situazioni del tutto simili alla mia e tranquillamente autorizzate. Del resto, si tratterebbe solo di scavare, neppure tanto in profondità, all’interno di una tomba già esistente, che non è neanche coperta da una lapide, bensì da un semplice cumulo di terra». Con gran determinazione, Del Ben è andata avanti nella sua “battaglia”, interessando anche l’amministrazione della vicenda. Le è stato promesso che sarebbe stata contattata dall’assessore competente Alberto Basso e dallo stesso sindaco Stefano Turchet, ma in tutte queste settimane ciò non è mai accaduto.

Almeno fino a ieri, quando la donna ha deciso di raccontare la sua storia al Messaggero Veneto e poco dopo, guarda caso, è stata richiamata dagli uffici comunali, che le hanno fissato un appuntamento per lunedì prossimo, assicurandole che la faccenda sarà risolta. Della questione si è interessato il primo cittadino, spiegando che la giunta da lui guidata avrebbe preso prima possibile una decisione in merito.

«Mi auguro davvero – afferma la donna – che sia la volta buona. Mia mamma ha il diritto di riposare in pace, accanto all’uomo che le è stato vicino per tutta la vita. La mia famiglia risiede stabilmente a Porcia dall’inizio degli anni Settanta: siamo sempre stati dei cittadini onesti e non abbiamo mai domandato nulla. Ciò che chiedo adesso non mi pare sia una cosa impossibile o irrealizzabile e mi aspetto un po’ di comprensione da parte delle istituzioni».

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