Non si può più decidere la data dei funerali

Non bastavano il dolore del lutto e l’esborso chiesto dalle imprese di pompe funebri. Ora a Pordenone scattano le file
Troppi morti in un giorno? Lista d’attesa per il funerale. Affannarsi in vita per guadagnarsi un posto in paradiso dopo la morte non basta. Prima bisogna superare il limbo del funerale. Non solo con la caccia al loculo ma addirittura con la “prenotazione”. I familiari del defunto non possono decidere quando celebrare il rito. A Pordenone non si celebrano più di 4 funerali il giorno, per cui chi arriva quinto aspetta. Il primo turno utile. Se non fosse grottesco anche solo a pensarlo, verrebbe da dire che chi prima muore meglio alloggia. Già, perché il numero dei funerali che si possono tenere in una giornata è limitato: due cerimonie la mattina e due il pomeriggio per quel che riguarda la città. La famiglia del defunto non può quindi scegliere quella che risulta più comoda alle proprie esigenze. Deve attenersi alla disponibilità data dal Comune. La prassi l’ha imparata bene una famiglia di Pordenone che ieri si è sentita dire che non avrebbe potuto far celebrare i funerali del proprio caro nella giornata di oggi perché c’era un overbooking. Le alternative date dall’ufficio cimiteriale alle pompe funebri erano due: sabato pomeriggio o addirittura lunedì. Un caso? Non isolato confermano le pompe funebri. La famiglia di turno scopre queste cose dall’agenzia alla quale si rivolge per il funerale. L’azienda cerca di farsi carico di tutte quelle incombenze che risultano pesanti per una famiglia in un momento tanto difficile, ma non sempre – nonostante la professionalità degli operatori – può risolvere tutte le grane. Certo non questa. Il calendario dei funerali, infatti, viene coordinato dall’ufficio cimiteriale del comune di residenza del defunto. Questo non tiene conto delle esigenze della famiglia o di altre particolari problematiche (un caso frequente è quello dei parenti che arrivano da lontano), ma dispone le date in base all’ordine con cui viene presentata la richiesta. E così, se la data prescelta è già occupata non ci sono alternative. La cerimonia slitta. Ma perché solo quattro funerali in un giorno? Il limite è fissato da un’ordinanza del sindaco motivata da un problema apparentemente semplice: gli operai addetti alla gestione dei cimiteri sono quattro, ma Pordenone ha ben cinque cimiteri per cui, già fissando quattro cerimonie funebri in un giorno, il lavoro per il personale diventa impegnativo. Di più non potrebbero essere gestite. E così, invece di assumere più personale – attualmente ai quattro operai ne è stato aggiunto un quinto a tempo determinato – si riducono i funerali. Alle agenzie di pompe funebri e di conseguenza alle famiglie non resta che adeguarsi. In alcuni casi l’alternativa è quella di posticipare di qualche giorno la data rispetto a quella proposta – “rubando” il posto a chi lascerà questo mondo dopo il proprio caro - ma questo può voler dire tenere il defunto in casa per dei giorni con le conseguenze che si possono immaginare. Pordenone non è un caso isolato. Ci sono comuni più piccoli – anche in provincia – che non celebrano funerali di sabato, ad esempio, mentre nelle grandi città – in futuro si potrebbe arrivare anche a questo – si mette la multa alle imprese di pompe funebri che non rispettano l’orario d’ingresso in cimitero.

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