Non solo le grandi città: quali sono i dieci comuni epicentro del contagio secondo gli indicatori della Protezione civile

L'analisi basata sull'indice di prevalenza, che rappresenta il numero delle persone attualmente positive al coronavirus ogni 1.000 abitanti

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UDINE.
Si chiama indice di prevalenza e rappresenta il numero delle persone attualmente positive al coronavirus ogni 1.000 abitanti. E’ un valore importante perché permette di “mappare” efficacemente i territori e capire quali sono i comuni più esposti, al momento della rilevazione, al rischio di contagio. Avete presente la mappa della Protezione civile che riporta l’evoluzione del contagio, comune per comune? Nella cartina, paesi e città sono colorate di blu e più intensa è la tonalità del colore, più rilevanti sono i focolai all’interno del territorio di quel comune.

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Certo, i fattori che influenzano l’andamento del virus su un determinato territorio sono tanti. Basta ad esempio un focolaio in una casa di riposo che si trova in un piccolo comune per “sballare” il coefficiente. E’ il caso di Cavasso Nuovo, che all’ultima elaborazione della Protezione civile (che risale a lunedì 16 novembre) risulta essere la località del Friuli Venezia Giulia con l’indice di prevalenza più elevato, ovvero 35.5, risultato che deriva dai 57 contagiati a fronte dei 1.500 residenti censiti.

Una situazione non troppo differente da quella di Sutrio (32.1), dove i positivi sono 44. Più basso il rapporto contagiati-abitanti che si registra a Paularo (25.2), dove i casi registrati dalla Pc sono 69: il Comune amministrato dal sindaco Daniele Di Gleria è al terzo posto tra le località più colpite.

A Forni Avoltri, che fino a un paio di settimane fa vantava l’indice più alto (29.6), le cose sono migliorate, con un calo dei contagiati – l’ultimo rilevamento racconta di 15 contagiati contro i 19 del 9 novembre, un dato sufficiente a far scendere il coefficiente di prevalenza a 23.4. Nel piccolo comune montano i relativamente pochi casi di positività bastano a far impennare l’indice di attenzione, considerato che nel comune ai piedi del monte Coglians vivono appena 575 persone.

Si trattava di focolai nati sostanzialmente a livello familiare, con nuclei di quattro-cinque persone che si sono contagiate a vicenda”, spiega il sindaco Sandra Romanin. Che rileva una delle criticità emerse in queste settimane: “Scontiamo un ritardo nelle comunicazioni tra i Comuni e il Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria: personalmente, guidando un comune tanto piccolo, mi sono mossa direttamente con i singoli per capire la portata dei contagi. E quando ho deciso di chiudere alcuni servizi del municipio e sospendere lo scuolabus l’ho fatto senza avere in mano comunicazioni ufficiali”.

Tra i primi dieci comuni con l’indice di prevalenza più alto figurano anche Castelnovo, in provincia di Pordenone (18 positivi, a fronte di appena 861 abitanti: 19.7 il rapporto), Nimis (19.4), ma anche Tolmezzo, con un coefficiente di 18.1 derivato dai 191 casi di contagio: un dato questo destinato a peggiorare, considerata la situazione critica registrata all’interno del carcere del capoluogo carnico, dove nei giorni scorsi sono risultati positivi 116 dei 203 detenuti, 15 agenti e un impiegato.

Come Resiutta nella rilevazione precedente settimana, anche un altro dei micro-comuni friulani entrano nel novero quelli più esposti al Covid-19: si tratta di Dolegna del Collio, che ha 7 contagiati su appena 358 abitanti (indice 17.9). Ci sono poi Socchieve (17.3) e Carlino: nel comune della Bassa l’emergenza pare rientrata, con 46 contagi (erano 68) e il tasso di prevalenza che è sceso di otto punti (da 24.4 a 16.8).

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