Non udì la violenza: lo salva la perizia fonica
PORDENONE. La perizia fonica prodotta dal suo legale di fiducia Bruno Malattia ha fatto ottenere al funzionario della Fim di Torre, Valerio Fagotto, accusato di falsa testimonianza al processo che vedeva imputato per violenza sessuale il suo collega di lavoro Vittorino Buzzi, l’assoluzione perché il fatto non sussiste per mancanza o inidoneità della prova.
In particolare, l’avvocato Malattia è riuscito a dimostrare che Fagotto non avrebbe potuto udire alcun suono provenire dal bagno in fondo alla stanza delle riunioni dove il funzionario suo collega si era appartato con la colf, oggetto delle sue attenzioni indesiderate.
Fra l’ufficio in cui si trovava in quel momento Fagotto e il bagno in cui Buzzi aveva cinto d’assedio la donna delle pulizie, infatti, c’erano due porte chiuse.
L’episodio era avvenuto il 12 marzo del 2009 nella sede della Fim (Fondo integrativo malattia) della banca Friuladria nel quartiere di Torre. Era il tardo pomeriggio quando la donna, allora 55enne, era entrata nei locali per fare le pulizie e svuotare i cestini.
«Secondo il primo giudice – sottolinea l’avvocato Malattia – Fagotto non avrebbe potuto non sentire o non accorgersi di quanto il Buzzi aveva posto in essere nei confronti della donna. In realtà dalla perizia fonica che abbiamo prodotto è risultato che il funzionario della Fim non avrebbe potuto sentire nulla. Buzzi aveva chiuso la porta del bagno a chiave e a loro volta i servizi igienici si trovavano in fondo alla sala riunioni, anch’essa con la porta chiusa».
Completamente scagionato dalle accuse, dunque, il funzionario del Fondo integrativo malattia della banca Friuladria. Per Fagotto il pm aveva chiesto la condanna a un anno e 4 mesi di reclusione con sospensione della pena. Invece è arrivata la sentenza di assoluzione, pronunciata dal giudice Giorgio Cozzarini.
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