Nonna va a prendere a scuola il nipotino e va via con il bambino sbagliato: vertice tra docenti e genitori
Il caso verificatosi in un istituto di udine è stato subito discusso in un incontro straordinario. Attesa a breve anche una nota in Procura
Il giorno dopo lo “scambio” di bambino in una scuola elementare udinese, all’interno dell’istituto ci si è interrogati su come sia stato possibile consegnare a una nonna il nipote “sbagliato”.
Una vicenda per molti versi paradossale e che ha finito per accendere i riflettori sulle modalità con cui i bambini vengono consegnati agli adulti, al di là del possesso di una delega.
Nel caso specifico a una nonna che, probabilmente a causa del cappuccio e della sciarpa indossati dal bimbo, non ha riconosciuto il nipote, prendendolo per mano e caricandolo in auto attorno alle 16 di lunedì 9 dicembre. Una responsabilità va ascritta anche all’insegnante (di educazione fisica) che pare abbia chiesto al bambino se quella che aveva davanti fosse effettivamente sua nonna e, ricevendo una risposta affermativa, si sia fidata nel consegnare il minore alla donna.
La vicenda ha creato quaranta minuti di panico nella scuola e ha comportato anche l’intervento dei carabinieri del Nucleo radiomobile di Udine. Proprio loro, nei prossimi giorni, faranno pervenire una comunicazione su quanto accaduto alla Procura di Udine. In questo caso l’ipotesi di reato che potrebbe essere formulata è quella dell’incauto affidamento di minore, reato però per cui non si procede d’ufficio ma a seguito della presentazione di una querela. A questo punto resta da capire se i genitori del bambino abbiano intenzione di procedere in tal senso o se si accontenteranno delle scuse della scuola, archiviando il caso senza ulteriori azioni. L’istituto potrebbe anche decidere di prendere un provvedimento disciplinare nei confronti dell’insegnante.
Martedì 10 dicembre, intanto, si è tenuta una riunione straordinaria con i genitori della classe frequentata dal bambino per spiegare l’accaduto e dare rassicurazioni sul fatto che si sia trattato di un episodio isolato. «Sono stati momenti di grande preoccupazione, ma per fortuna tutto è finito bene», fanno sapere dalla scuola. Il lieto fine della vicenda è arrivato una quarantina di minuti dopo l’allarme, poco prima delle 17, quando nonna e bambino sono tornati a scuola trovando genitori, maestre e militari dell’Arma ad attenderli.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto