Nostalgici e progressisti, la Sagra divide Sacile FOTO

Sergio Zaia: «Voglio il ritorno alla piazza». Gli ambientalisti: «Cambiamo tutto». Franca Busetto, presidente della Pro: «Basta con le strumentalizzazioni politiche»
foto missinato - sacile - sagra degli osei
foto missinato - sacile - sagra degli osei

SACILE. La sagra non si archivia. È tiro al bersaglio sulla Sagra dei osei numero 740: bollino rosso sul bilancio morale. Ieri, il popolo di Facebook ha preso la mira.

I nostalgici. La mia 57ª edizione della Sagra dei osei? – si chiede Sergio Zaia, ex consigliere provinciale Pd – . Vale solo per statistica, perchè quella 2013, non può essere considerata tale». Non ci sta, ai cambiamenti in piazza del Popolo.

«Sono consapevole che i tempi impongono cambiamenti e ci si deve adeguare a normative – argomenta Zaia –. Ma la storia e la tradizione su cui si fonda un evento, non può essere stravolta. Gli animali erano gli attori su cui si fondava la fiera: domenica sono diventati comprimari di un mercato di tutt’altro. E di un manipolo di contestatori che hanno impedito l’uso della piazza».

Propone il cambio di passo. «O la sagra è in grado di conservare lo spirito fondante che è quello di raccogliersi attorno agli animali, in particolare gli uccelli, altrimenti chiudete un’indegna gazzarra di mercato». Amen, sulla Sagra? Enrico Palù non si rassegna. «Per rendere unica la nostra manifestazione – ha postato - basta riportarla ai tempi che furono. Un “downgrade” di 30 anni dovrebbe bastare».

I progressisti. Il Wwf e Bosco urbano fanno quadrato sui diritti al cambiamento. «Dobbiamo essere noi sacilesi a rimboccarci le maniche – Emilio Ditali dà la sveglia – per rendere migliore la sagra. Non sono stati fatti seri tentativi per migliorarla».

Lancia in resta sulla gestione della kermesse 2013. «Marco Zullo, coordinatore provinciale del M5s ha annunciato di essersi iscritto al Pro Sacile con l’intento di eliminare gli uccelli in gabbia dalla Sagra – cita Moreno –. La regia è chiara: i grillini». Per Dino c’è la via d’uscita. «Il problema verrà sicuramente risolto dalla nuova amministrazione – è il suo post –. Quella che uscirà dalle urne in primavera 2014».

Pier Carlo Begotti con gli animalisti, non ci sta. «Decidano i sacilesi – ha chattato l’ex vicesindaco di Pasiano –. Non gli integralisti che girano il mondo, a gridare e sbraitare. Vorrei chiedere: quanti erano di Sacile?». Ma la tradizione non basta, dice Ditali. «Rispetto per gli animalisti – insiste il portavoce degli ambientalisti Wwf -. Servono nuove idee”.

Fasioi, piadina e acqua. «Ritorno alle tradizioni – aggiunge Enrico Palù –: radici e fasioi. Stop alla piadina, nella Sagra». Franca Busetto presidente della Pro dà un taglio alle critiche.

«La Sagra dei osei – ammonisce – non deve essere uno strumento di propaganda elettorale. Preciso che quasi tutti i collaboratori, compresi i ragazzi addetti alle casse, sono volontari che prestano opera gratuita o con piccolo rimborso. Può accadere che nella concitazione dell’evento qualcuno rimanga senz’acqua, ma tutti sanno che in sede ci sono le scorte».

Un volontario alla cassa, potrà abbandonarla per prendere l’acqua, magari in tarda ora, per trovare la sede chiusa? «Trasformare la sagra – nel 2011 e 2012 era stata l’assessore all’ambiente Vannia Gava a dirlo –. No ai ticket e un programma di eventi scientifici sull’ambiente. Senza l’oppressione della piuma in gabbia».

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