Notte insonne ripensando allo scampato pericolo
PORCIA. Basta guardare il cortile dell’abitazione di Massimo Gallo, ancora completamente devastato, per comprendere cosa sia accaduto l’altra mattina a Porcia.
E’ lì, in quel fazzoletto di terra, che il braccio della gru ha finito la propria corsa, polverizzando ogni cosa: pergolato, tavolo in pietra, capanno degli attrezzi.
E’ stata una notte insonne, quella tra lunedì e ieri, per il 42enne padre di famiglia, proprietario della villetta al civico 2 di via Alfieri. Era solo in casa quando la gru è venuta giù, «come una gigantesca frustata», a pochi metri da lui. Aveva appena fatto rientro in cucina, dalla porta che dà su quel cortile andato distrutto, quando è avvenuto l’incidente.
A evitare il peggio, lo ha ripetuto anche ieri, è stato uno sguardo dal Cielo: così aveva raccontato in quei momenti di angoscia, mostrando la statuetta di San Pio da Pietrelcina, realizzata da lui stesso, rimasta intatta in giardino dopo lo schianto dell’ammasso di metallo.
«Padre Pio ha salvato non soltanto me e la mia casa, ma l’intero quartiere – ha ribadito ieri Gallo –. La gru è finita nell’unico punto dove non poteva creare disastri. Sarebbe bastato un metro più a destra o a sinistra, o che si fosse accasciata di lato, per fare una strage. Non è quasi incredibile che sulla strada non stesse transitando nessuno in quel momento?».
A un giorno dall’incidente, il volto dell’uomo è ancora visibilmente teso mentre osserva gli operai al lavoro per rimuovere i resti della devastazione dal suo cortile. Lunedì lo choc per l’accaduto era stato tale da costringerlo a ricorrere alle cure sanitarie.
Stessa sorte era toccata a una donna di origine straniera che si trovava a passeggio su via Roma, diretta proprio verso il punto dello schianto, e che si è vista la mastodontica gru collassare di fronte, a una manciata di metri da dove si trovava.
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