Nuova scossa di terremoto tra Val Tramontina e Carnia: alle 5.27, magnitudo 2.3

Non accenna a placarsi lo sciame sismico a cavallo tra il monte Rest e il confine con il comune di Socchieve. Il movimento percepito da una parte delle popolazione.

Fabiano Filippin

Nuovo risveglio con il terremoto in Val Tramontina e Carnia alle prime luci dell’alba di domenica: alle 5.27 una scossa di magnitudo 2.3 Richter si è sviluppata nella stessa zona dei numerosi eventi degli ultimi giorni. E’ infatti dallo scorso 27 marzo che non accenna a placarsi lo sciame sismico a cavallo tra il monte Rest e il confine con il comune di Socchieve.

Qui, a 5 chilometri dal capoluogo di Tramonti di Sopra, la terra ha nuovamente tremato, creando il solito e cupo tonfo che precede la scossa vera e propria. Vista l’intensità minore rispetto alle precedenti e l’orario ancora seminotturno, l’episodio di domenica mattina è stato percepito solo da una parte della popolazione.

Anche in questo caso, come detto, c’è chi ha udito un boato provenire dalle profondità del sottosuolo, seguito dall’immancabile tintinnio di lampadari, bicchieri e oggetti appoggiati sugli scaffali.

L’evento è solo l’ultimo degno di nota dopo la scossa di 4.1 Richter registratasi il 27 marzo e quella di 3.4 di due giorni fa. In mezzo, scorrendo i dati forniti dall’Istituto nazionale di vulcanologia di Roma, una lunghissima serie di piccoli sommovimenti, alcuni dei quali superiori alla magnitudo di 2 gradi. In realtà è da lungo corso che l’intero sito posto tra la Val Tramontina, la Carnia e la Forcella Clautana trema più volte all’anno, senza però provocare danni a persone e cose.

“I tecnici ci hanno tranquillizzato sulla normalità di questi fenomeni ma ammetto che ogni volta è un salto nel passato, con la memoria che va al terribile maggio del 1976”, ha raccontato il sindaco di Tramonti di Sopra, Giacomo Urban. I volontari della protezione civili pattugliano le frazioni più periferiche per rincuorare gli anziani e sincerarsi delle loro condizioni.

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