Nuove povertà, boom di italiani over 40
PORDENONE. La povertà ha ripreso a crescere e ha sempre più il volto degli uomini italiani, over 40 anni, soli. Lo ritrae con efficacia la relazione annuale del centro di ascolto della diocesi di Concordia-Pordenone, una delle antenne del disagio e dei motori della solidarietà che operano in provincia.
Nato come unità di primo intervento negli anni del boom migratorio, il centro oggi si trova a rispondere soprattutto ai bisogni di famiglie italiane, più difficili da raggiungere perché «se per gli stranieri rivolgersi alla Caritas è una tappa normale di un percorso di emancipazione – ha analizzato Adriana Segato – per gli italiani è l’ultima spiaggia». Una spiaggia a cui si approda, nel caso dei connazionali, grazie all’intervento di terze persone: spesso il vicino di casa, segno che la rete solidale comunque tiene.
Nel 2012 il centro diocesano – nonostante la diffusione delle Caritas parrocchiali che sono cresciute negli anni – ha visto nuovamente aumentare (nel 2011 si era registrata un flessione) il numero degli utenti: 742 interlocutori. (+13 percento) riconducibili, considerati i familiari conviventi, a 2 mila persone. Uomini (per il 56 per cento) e donne che vivono in città, ma anche nei Comuni dell’ambito e della provincia. I primi della lista sono gli italiani, in prevalenza uomini, che nel 40 per cento dei casi vivono soli. Uomini che chiedono prima di tutto ascolto “per essere orientati”.
Se gli italiani (+29%) presentano situazioni complesse (al disagio economico e soprattutto lavorativo si unisce la solitudine o problemi di dipendenze), gli immigrati manifestano per lo più bisogni economici e lavorativi. «La precarietà per gli stranieri, che arrivano da Paesi poveri, è una situazione più “comune” da affrontare che per gli italiani – ha analizzato Segato –. Anche se non mancano immigrati di seconda generazione che sono cresciuti qui, ma che si trovano in difficoltà quando formano un nuovo nucleo. Così come capita di rivedere famiglie che avevamo assistito all’inizio del loro percorso e che la perdita del lavoro fa regredire». A questa difficoltà c’è chi reagisce con una nuova emigrazione. Così si spiega il calo di utenti ghanesi e marocchini.
Elogio al lavoro di Caritas da parte di Comune, Provincia (presente il vicepresidente Grizzo), Prefettura (con il capo di gabinetto Modolo che ha fatto un intervento molto apprezzato per sottolineare «la presa in carico e la restituzione della dignità alle persone» da parte di Caritas) e vescovo. «E’ lo stile di ascolto – ha evidenziato monsignor Pellegrini - che caratterizza Caritas perché l’accoglienza va oltre i numeri. Per i nostri volontari non ci sono necessità, ci sono persone». (m.m.)
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