Nuovo ospedale, il ministro Ciriani non ci sarà: «Tra i più gravi errori della politica pordenonese»

L’esponente del governo Meloni spiega la sua assenza all’evento: «Un dispendio economico enorme, costi triplicati e a ben 11 anni di lavori»

Luca Ciriani
Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani
Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani

Caro direttore,

ti ringrazio per avermi dato la possibilità di parlare, attraverso il tuo giornale, ai cittadini pordenonesi. Questa lettera è stata scritta dopo un’attenta e profonda riflessione: mi sono infatti più volte chiesto se fosse giusto esternare il mio pensiero sul nuovo ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone.

Forte però dell’onestà intellettuale, e politica, che penso mi contraddistingua e credo mi venga da molti riconosciuta, ho ritenuto che fosse da parte mia doveroso farlo.

La realizzazione del nuovo ospedale di Pordenone nella stessa sede di quello vecchio in via Montereale è tra i più gravi errori che la politica pordenonese abbia commesso negli ultimi vent’anni, se non il più grave.

Sono consapevole di aver appena fatto una affermazione pesante, ma sono altrettanto consapevole di quanto questa mia affermazione sia vera.

Molti di voi ricorderanno che nel 2013, da assessore regionale della giunta Tondo mi ero impegnato e avevo lavorato affinché il nuovo ospedale venisse realizzato nella zona della Comina, quindi a nord della Pontebbana, con una visione di raccordo con tutta la provincia.

Non era un mio capriccio, una mia idea balzana: avere l’ospedale lì ci avrebbe restituito oggi un nosocomio all’avanguardia, intermodale, dotato di parcheggi, di una viabilità nuova e adeguata, realizzato secondo gli standard più moderni.

La giunta comunale dell’epoca, una giunta a guida Partito democratico si ritirò da quel progetto, dopo averne condiviso il percorso passo per passo, praticamente a cose fatte e prese l’improvvisa ed incomprensibile decisione di ricostruire l’ospedale esattamente nella stessa posizione del vecchio.

La giunta Pedrotti era consapevole di quale fosse la scelta migliore, ma decise di sottostare al ricatto di un pezzo della sua maggioranza che, pur di colpire l’avversario, soprattutto quando è il centrodestra, preferisce danneggiare la città e il suo sviluppo.

Questo ha portato ad un dispendio economico enorme, a costi probabilmente triplicati e a ben 11 anni di lavori, invece dei 5 anni preventivati.

Ringrazio e rispetto quanti hanno lavorato alla realizzazione del nuovo presidio, perché non è certamente loro la responsabilità di un progetto sbagliato. Il risultato però è che oggi abbiamo, o dovrei dire abbiamo quasi, un ospedale soffocato, sottodimensionato, un po’ vecchio e un po’ nuovo, senza una viabilità adeguata e senza parcheggi.

Dico tutto questo non per una forma di rivalsa, ma perché ritengo corretto che i pordenonesi sappiano la verità.

Oggi non sarò presente all’inaugurazione del nuovo ospedale, non sarebbe giusto per me esserci, presenziando al taglio del nastro non sarei la persona sincera che invece sono sempre stata.

Il rammarico più grande che mi porto dentro però è per le conseguenze che una decisione presa solamente per meri calcoli politici, per un’affermazione di una giunta comunale di centro sinistra su una giunta regionale di centrodestra, si porterà dietro.

Conseguenze che pagheranno tutti i cittadini di Pordenone. Le pagheranno in termini di efficienza, di modernità e di eccellenza, perché con la realizzazione del nuovo ospedale in Comina, per cui abbiamo raccolto oltre 10.000 firme, avremmo potuto avere un presidio all’avanguardia in grado di attirare nella nostra provincia i migliori professionisti.

La situazione della sanità nella nostra provincia merita massima attenzione prima che diventi preoccupazione: la conferma della centralità del Cro nel piano oncologico regionale, lo scivolamento di Asfo al 39º posto nella classifica di Agenas, per quanto concerne l’efficienza socio-sanitaria nazionale ( 20 posti sotto Udine e Trieste, ben sotto la media delle regioni del Nord). Continuerò naturalmente ad impegnarmi per garantire, alla città e alla provincia, servizi sanitari di qualità, ma temo che ora sarà, purtroppo, più complicato.

Mosso solo dall’amore per la verità e per Pordenone.

Luca Ciriani, Ministro per i rapporti con il Parlamento

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