Nuovo stadio, commissione bipartisan
L’opposizione di palazzo D’Aronco vuole dire la sua sull’operazione che prevede la concessione dell’impianto per 99 anni.
UDINE. Un commissione speciale, composta da consiglieri di maggioranza e opposizione, dall’Udinese calcio e dai tecnici comunali, deciderà il contenuto della convenzione, con una durata che può oscillare tra i 65 e i 99 anni, per la concessione, con diritto di superficie, dello stadio Friuli alla società bianconera. Questa la mediazione raggiunta, ieri, durante il confronto tra il direttore amministrativo dell’Udinese, Alberto Rigotto, e l’opposizione di palazzo D’Aronco. In ballo c’è la durata della convenzione, il numero di posti del nuovo impianto che dovrà garantire anche l’organizzazione dei concerti e le garanzie che la società darà al Comune.
Pdl, Lega, Sos Italia e Per Udine, non vogliono fare ostruzionismo, al contrario chiedono di poter avere in mano tutte le informazioni per arrivare a una decisione ponderata sulla costruzione del nuovo stadio Friuli. Ecco perché, dopo aver appreso dell’arrivo a Udine del presidente dell’Istituto per il credito sportivo, il capogruppo del Pdl, Loris Michelini, ha preteso il coinvolgimento. E Rigotto, nel ricordare che i lavori partiranno a gennaio, auspica che la convenzione venga votato all’unanimità in consiglio comunale.
Diversi i nodi da sciogliere anche perché, come ha sottolineato Michelini, la convenzione quinquennale in vigore non è ancora stata sottoscritta e, quindi, la proprietà dei campetti Bruseschi non è ancora stata trasferita al Comune. «C’è stato - ha ammesso Rigotto - un problema con il rilascio della fidejussione perché in quella parte la convenzione non era scritta benissimo, mentre a fine mese firmeremo il passaggio di proprietà dei campetti Bruseschi». Per quanto riguarda la durata della convenzione, invece, la questione è più complessa anche perché il Credito sportivo per concedere un mutuo pari all’80% dell’investimento di 25 milioni di euro pretende una concessione con diritto di superficie di 99 anni.
«Vogliamo sapere che tipo di garanzie fornirà l’Udinese al Comune e se il numero di posti è sufficiente per i concerti» aggiunge Michelini che seppur convinto «che senza l’Udinese lo stadio non sarebbe utilizzabile» aggiunge: «Abbiamo la responsabilità amministrativa di controllare». Nel corso della conferenza stampa, indetta ieri, allo stadio Friuli, Rigotto ha ricordato che la concessione con diritto di superficie è stata utilizzato a Torino per lo stadio dello Juventus. In questo caso, però, la Juventus, in cambio della cessione dell’impianto per 99 anni, ha riconosciuto al Comune 25 milioni di euro. Ma questo è solo un esempio perché a Udine la formula è legata alla valutazione chiesta dal Comune all’Agenzia delle entrate. «A questo valore - spiega il sindaco, Furio Honsell - si sottrae l’investimento dell’Udinese e si divide per il numero degli anni della convenzione e si detrae il valore delle giornate che il Comune utilizzerà l’impianto per i grandi eventi. Questo è il valore che l’Udinese ci dovrà dare per un certo numero di anni».
Su questo punto vuole vederci chiaro pure Alberto Bertossi (Api): «Fatte salve le proposte dell’Udinese, resta il problema della gestione dell’operazione da parte del Comune anche perché in altre realtà la concessione degli stadi è stata valutata in altro modo». Sempre Bertossi auspica la costituzione a breve della commissione speciale perché, precisa, «il presidente del consiglio e il sindaco non ci mettono nelle condizioni di svolgere il nostro ruolo».
Dello stesso avviso Luca Dordolo (Ln) riconoscendo la bontà del progetto che, a fronte della diminuzione dei posti, prevede la cessione al Comune di una fascia verde.
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