Occupazione, via i sigilli agli alloggi delle Ferrovie
UDINE. A quasi 7 anni dal giorno in cui gli anarchici del Centro sociale autogestito lo occuparono e a poco più di 3 dallo sgombero e dal conseguente sequestro dei locali disposto dalla Procura, il fabbricato alloggi di Rete ferrovie italiane di via Scalo nuovo è stato restituito ai legittimi proprietari. Rimossi sigilli e catenacci, l’altro giorno i carabinieri di Udine hanno notificato all’avvocato delle Ferrovie dello Stato il verbale di dissequestro dello stabile disposto dal pm Viviana Del Tedesco.
Era stato lo stesso ente ferroviario a presentare istanza, nel maggio scorso, chiedendo di poter rientrare in possesso dell’immobile, ormai in stato di totale degrado, con il tetto sfondato e alla mercè dei barboni in cerca di un ricovero, pare per procedere alla sua definitiva demolizione.
Un provvedimento atteso, dunque, ma per nulla risolutivo. L’inchiesta che l’allora procuratore aggiunto Giancarlo Buonocore aveva aperto sul caso, infatti, giace ancora sul tavolo del magistrato cui il fascicolo era stato poi assegnato. Tre le persone che erano finite sul registro degli indagati e sulle quali pende ancora l’ipotesi di reato di concorso in invasione di terreni o edifici: un 58enne, un 48enne e un 40enne, tutti di Udine e tutti finiti nei guai, in quanto intestatari dell’allacciamento delle utenze (energia elettrica, rete telefonica e internet) del Centro sociale. Era stata una perquisizione dei carabinieri del settembre del 2008 a spostare i riflettori sulla laterale di viale delle Ferriere. A quanto appreso, però, le indagini sono ancora alla fase preliminare.
Nel frattempo, si è invece concluso con un doppio successo per lo “storico” portavoce del Csa, Paolo De Toni, il caso che lo aveva visto finire accusato di occupazione abusiva, in relazione all’introduzione del 10 agosto 2011 nell’ex macello di via Sabbadini. Assolto con formula piena dal giudice dibattimentale un paio di settimane fa, il leader degli anarchici friulani aveva già incassato un primo importante risultato alla fine del 2012, con la sottoscrizione di una convenzione con il Comune per la concessione degli spazi verdi (e non, quindi, delle palazzine) della ex caserma Osoppo.
La conferma arriva dall’assessore alla Politiche giovanili, Kristian Franzil. «Con De Toni abbiamo avuto diversi incontri e ad alcuni aveva partecipato anche il sindaco Honsell. L’obiettivo - spiega Franzil - era di dare una risposta alla richiesta di spazi sociali di varie associazioni e movimenti, tra i quali appunto il Csa. La concessione dell’utilizzo dell’area verde presente entro il perimetro dell’ex caserma di via Cividale - continua - gioverà tanto al Centro sociale autogestito, quanto al Comune: loro potranno organizzare tra le 5 e le 7 manifestazioni l’anno, dal pignarul al concerto, sempre previa autorizzazione da parte dell’amministrazione, e noi in cambio potremo contare sulla manutenzione e la cura puntuale e competente di quegli stessi spazi verdi».
Una sorta di “do ut des”, insomma, favorevole a entrambe le parti e destinata comunque a scadere, nel momento esatto in cui, auspicabilmente nel giro di un paio anni, prenderà il via la sistemazione dell’immobile.
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