Oggi apre il primo negozio di bitcoin

In attesa dell’insediamento dell’Accademia delle criptovalute, sbarca in corso Vittorio il “dispenser” di moneta virtuale

In attesa dell’insediamento dell’accademia delle criptovalute a villa Cattaneo – presentazione il 30 aprile all’ex convento di San Francesco – inaugura, oggi alle 18 in corso Vittorio Emanuele 23, il secondo negozio in Italia – il primo si trova a Rovereto – di bitcoin. Lì, in Trentino, ribattezzato Bitcoin Valley, pare che la sperimentazione, cominciata a fine 2017, sia riuscita. In un ex negozietto di abbigliamento è nato il primo Compro Euro, «primo sportello fisico al mondo dedicato alla criptovaluta». E la stessa insegna da oggi pomeriggio sarà scoperta in Contrada Maggiore.

«È un progetto che prende forma – dice Guido Pascotto –. Si vendono bitcoin, tecnologie, gadget, accessori». Bene, come funzionerà, dunque, la faccenda? «Per esempio, si portano euro in contanti che vengono inseriti in macchine atm che ne verificano la validità. Utilizzando uno smartphone, dotato di un codice, si riceve il corrispettivo nel portafogli digitale».

Un consiglio (da prendere ovviamente con ironia): se pensate di presentarvi con 10 euro, fateci un pensierino, dal momento che ieri un bitcoin era quotato sui 5 mila 500 euro. «Si tratta dei primi presidi fisici di questo mondo un po’ astratto», continua Pascotto. «Non solo è il primo in Friuli Venezia Giulia, è il secondo negozio al mondo del genere, dal momento che il primo era stato aperto in via sperimentale a Rovereto».

Ora, la scelta è caduta su Pordenone perché a breve aprirà pure l’Accademia. Oggi, intanto, anteprima con i big del settore, come Marco Amadori, già ceo di Inbitcoin e ora anche socio di Compro Euro. «Ora c’è anche un posto dove andare a chiedere come si fa a usare i bitcoin. In fondo è una moneta semplice: spiegare come funziona l’euro è più difficile, ma nessuno lo chiede, perché c’è l’esperienza quotidiana».

Il Compro Euro non vive di commissioni, ma fornendo gadget e servizi complementari. Compresa una card, che non è una carta bancomat, ma contiene le informazioni di accesso al proprio wallet, il portafoglio bitcoin. Ricaricabile, oltre che on line, anche tramite gli atm, con i quali è possibile versare (e in alcuni prelevarli) contanti in euro.

Guai a perdere la card o il proprio codice segreto di accesso: è una valuta al portatore, perdere i dati equivale a perdere il denaro. E, visto il valore sul mercato della valuta, sarebbe come perdere un biglietto della lotteria.

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