Olimpiadi, a Rio cerimonia choc: addio sfilata, si fa il Carnevale

Un Carnevale fuori stagione, carri e pailettes dentro al Maracanà. Fuori dallo stadio, ombre e polemiche.
Venerdì nascerà a Rio de Janeiro un Brasile tutto luci e bandiere, che durerà almeno sino al 22 agosto, e dovrà cercare di convivere con il Brasile reale, popolato dalle beghe di una politica che sta perdendo credibilità e da un’economia segnata da una crisi inarrestabile.
Per celebrare l’apertura dei Giochi, si è preparata una cerimonia innovativa.
Accantonata per una volta la tradizione della sfilata con ragazze a introdurre - reggendo un cartello con il nome delle singole nazioni - la sfilata degli atleti, il Brasile prova a esportare il suo simbolo. Saranno carri addobbati nel rispetto dello stile del Carnevale a introdurre la passerella delle varie rappresentative.
Alla guida dei carri si alternerà un gruppo composto da venti donne, sedici uomini e quattro transessuali.
La presenza della modella transessuale, Lea T, figlia dell’ex calciatore della Roma e della Sampdoria Toninho Cerezo, del resto era già stata anticipata nelle scorse settimane, con la diretta interessata ad annunciare: «Sarò la portabandiera dell’inclusione».
Ma portare un angolo di Copacabana all’interno dello stadio non basterà. Verrà riscritta anche la consuetudine della sfilata sulla pista di atletica: una novità obbligata, visto che al Maracanà si gioca a calcio e l’atletica nel programma olimpico avrà il suo teatro allo stadio stadio Engenhão.
Le rappresentative si limiteranno ad attraversare il campo, seguendo un ordine di apparizione scandito dall’alfabeto portoghese. E anche in questo caso la tradizione andrà a farsi benedire, con gli Stati Uniti costretti a fare passerella nella parte iniziale.
Una cerimonia innovativa, insomma, e anche iconoclasta. Non sembra in fondo una stranezza che a pochi giorni dall’inizio dei Giochi non sia ancora stato definito il ruolo dello sportivo brasiliano più conosciuto nel mondo, Pelè? Una sola certezza: Edson Arantes do Nascimento venerdì sera al Maracanà ci sarà.
Ma non si sa ancora se sarà lui l’ultimo tedoforo, come lo stesso Pelè ha confessato di sognare, o se sarà solo un ospite d’onore lasciando l’accensione della fiaccola a un altro sportivo come, ad esempio, il tennista Gustavo Kuerten, “benedetto” da un recente sondaggio del gruppo Globo.
Le prove generali della cerimonia di inaugurazione studiata dall’architetto e produttore italiano Marco Balich si sono svolte nei giorni scorsi con uno spettacolo pirotecnico.
Ieri invece gli atleti brasiliani hanno inaugurato ufficialmente il Villaggio Olimpico alla presenza di oltre 100 invitati, fra funzionari del Ministero dello Sport, rappresentanti delle forze armate e addetti ai lavori del Comitato.
La solennità dell’inno è stata stemperata dalle danze ma l’impressione è che nelle prossime settimane servirà ben più di “Disco Samba” riprodotto all’infinito per coprire le magagne del Paese.
L’artefice dell’assegnazione delle Olimpiadi al Brasile, l’ex presidente Luiz Inacio Lula Da Silva, è stato rinviato a giudizio per aver tentato di comprare il silenzio dell’ex direttore del colosso petrolifero Petrobus nell’inchiesta sui fondi neri versati al Partito dei lavoratori.
La presidente del Brasile Dilma Rousseff si terrà alla larga dalla ribalta dei Giochi poichè è stata sospesa dalle sue funzioni in seguito all’apertura di un procedimento di impeachment.
Il Paese è retto ad interim da Michel Temer, subissato dai fischi nella sua più recente uscita pubblica.
Lo sviluppo prodigioso che anni fa aveva proiettato il Brasile tra i grandi del pianeta appartiene ormai al libro dei ricordi. I servizi pubblici rincarano, viene chiesto ai cittadino di tirare la cinghia mentre i costi per le Olimpiadi sono aumentati, mese dopo mese, con uno sforamento del 25%.
E non esiste alcuna garanzia che i ricavi compensino le spese, anzi. Cerimonia a parte, solo una piccola parte degli eventi sarebbe “sold out” al momento.
L’elenco dei problemi va inoltre zavorrato dallo spettro del virus zyka e dalla criminalità che non concederà alcuna tregua olimpica.
Un Brasile difficile che venerdì sera un Brasile da cartolina - Carnevale e samba - proverà a far sorridere. Le Olimpiadi, spesso, sanno fare anche miracoli.
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