Oltraggio e danneggiamenti a Tolmezzo: condannato il boss Michele Zagaria

UDINE. È stato condannato a sei mesi di reclusione per le accuse di oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento Michele Zagaria, ritenuto il boss del clan dei Casalesi, in relazione a un episodio verificatosi il 22 agosto del 2019 al carcere di Tolmezzo, dove era detenuto in regime di 41 bis.
L’udienza al tribunale di Udine, venerdì 9 ottobre, è stata organizzata in teleconferenza con il carcere di un’altra località nel quale è stato trasferito a maggio: Zagaria era assistito dal suo difensore di fiducia, l’avvocato Lisa Vaira. Era accusato di aver pronunciato frasi offensive durante un impeto d’ira nei confronti del medico che avrebbe dovuto visitarlo e di aver colpito con un calcio il bidet situato nel bagno della cella, rompendolo.
Erano stati gli agenti della polizia carceraria a intervenire riportando la calma e a stendere una relazione sull’accaduto. A ripercorrere i fatti attraverso il racconto dei testi convocati dall’accusa è stato il pubblico ministero Luca Spinazzè. Zagaria, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, si è limitato a ricordare che, in seguito ai fatti contestati, scrisse una lettera indirizzata al direttore del carcere per scusarsi dell’accaduto.
Un’iniziativa che il difensore ha ricordato nella sua arringa, precisando che Zagaria, prima del trasferimento al carcere di Tolmezzo, stava seguendo una terapia e che fu la mancanza di quei farmaci a generare in lui uno stato di profonda tensione.
Da qui la sua richiesta di assoluzione da entrambe le accuse per il suo assistito. Argomentazioni che non sono bastate a impedire una sentenza di condanna da parte del giudice Roberto Pecile a sei mesi di reclusione. —
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