Oltre mille alla festa per la fine del Ramadan

Affollatissima la palestra dei Rizzi a Udine in occasione della ricorrenza islamica. Il tema della giustizia al centro del sermone dell’Imam Ahmed Ailamou
Cividale 08 Agosto 2013 ramadan Telefoto Copyright Petrussi Foto Press /turco
Cividale 08 Agosto 2013 ramadan Telefoto Copyright Petrussi Foto Press /turco

UDINE. Oltre mille persone ieri hanno preso parte alla grande festa che si è svolta nella palestra del Centro sportivo universitario di Udine in occasione della fine del Ramadan. Dopo il momento di preghiera, terminato intorno alle 9, Ahmed Ailamou, imam del Centro islamico di via del Vascello, ha tenuto il sermone, affrontando il tema della giustizia.

«E’ stata una bella festa, ma dal sapore un po’ amaro - ha sottolineato il segretario Karim Achbani - perchè insieme, attraverso le parole dell’imam, abbiamo ricordato la profonda crisi politica che stanno attraversando diversi Paesi islamici come per esempio la Siria, l’Egitto e la Tunisia. I nostri fratelli stanno vivendo momenti drammatici e questo non può che addolorarci».

Non è mancato, comunque, il momento conviviale, in cui tutti si sono scambiati gli auguri. «La gente è arrivata dalle località più diverse della provincia di Udine - spiega Alessandro Spartà, referente del centro islamico di via San Rocco, fondato nel 2007 - , è stata anche un’occasione di ritrovo. Avevamo allestito tavoli pieni di prodotti tipici, tra cui, solo per fare un esempio, anche i chebakia, dolcetti tipici del Marocco. A parte questi aspetti di contorno - conclude Spartà -, ciò che conta è che il Ramadan riesce a far comprendere alle persone cosa conta davvero. Anche aprire una bottiglietta d’acqua diventa un gesto importante, un gesto che purtroppo, in altre realtà, non tutti possono compiere quando vogliono. Durante questo mese ricchi e poveri provano le stesse sensazioni, tra cui la fame e la sete e riflettono su ciò che conta davvero».

Il Ramadan, detto anche il Digiuno, è, secondo il calendario musulmano, il nono mese dell'anno e ha una durata di 29 o 30 giorni. La parola, in arabo, significa “mese caldo”. In questo mese, corrispondente al periodo in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza, i musulmani sono tenuti a digiunare astenendosi dal mangiare, bere, fumare, avere rapporti sessuali durante il giorno e limitandosi a consumare un piccolo pasto serale chiamato iftar dopo una preghiera che interrompe il digiuno fino al mattino successivo.

Durante il Ramadan è pratica comune per i fedeli recarsi a pregare in moschea. Oltre alle solite cinque preghiere giornaliere, in questo periodo, si aggiunge una preghiera speciale detta Taraweeh (preghiera notturna che a Udine viene fatta verso le 22.30).

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