Omesse ritenute e Iva Condannati ex dirigenti della Presotto industrie

BRUGNERA
Quattro mesi di reclusione ciascuno, con la sospensione condizionale della pena, sono stati inflitti ieri dal giudice monocratico Iuri De Biasi a Luciano Biscontin, 75 anni, all’epoca dei fatti amministratore unico di Presotto industrie mobili spa, e alla figlia Anna Biscontin, 59 anni, allora componente del cda con delega alle questioni di lavoro e alla firma del modello 770. Nessuno dei due riveste incarichi ora in Presotto, storico marchio dell’arredamento italiano. È stato proprio Luciano Biscontin a trasformarla in un’impresa leader del settore.
Differenti le ipotesi di reato per le quali padre e figlia, entrambi difesi dall’avvocato Enrico Bevilacqua, si sono ritrovati a processo. Il pm ha contestato l’omesso versamento dell’Iva relativa al 2016 per 379.900 euro a Luciano Biscontin (da pagarsi entro il 27 dicembre 2017), alla coimputata l’omesso versamento delle ritenute entro il termine previsto per la dichiarazione annuale di sostituto di imposta (31 ottobre 2017) per circa 580 mila euro (sempre relative al 2016).
Il pm aveva concluso per la condanna a un anno e tre mesi, l’avvocato Bevilacqua per l’assoluzione di entrambi.
«I pagamenti – ha spiegato il legale – di Iva e ritenute erano stati programmati, volevano pagarli e avevano le disponibilità, ma è stato impedito loro di farlo dalle banche, perché il bilancio non aveva rispettato un parametro sul fatturato. Riteniamo, sulla scorta di giurisprudenza in materia, che ciò comporti una non responsabilità dell’imprenditore per causa di forza maggiore. Attendiamo le motivazioni, fra 60 giorni. Sicuramente proporremo appello».
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