Omicidio di Capodanno a Udine, la titolare del locale: «Nessuna lite durante la festa, poi mi hanno avvisato che c’era un ragazzo a terra»

Fiordaliza Jimenez, proprietaria del Laghetto Alcione, dove il 31enne Ezechiele Mendoza Gutierrez è stato mortalmente colpito alla gola con un coccio di bottiglia. «Conoscevo sia lui, sia la persona indagata»

Viviana Zamarian
L’ingresso del Laghetto Alcione a Udine, chiuso e posto sotto sequestro © Foto Petrussi
L’ingresso del Laghetto Alcione a Udine, chiuso e posto sotto sequestro © Foto Petrussi

UDINE. Nessun litigio, nessuna discussione accesa. La titolare del Laghetto Alcione, Fiordaliza Jimenez, non ha dubbi. «Non c’è stato alcun momento di tensione alla festa di Capodanno – dice –. Poi, mentre stavamo per chiudere mi hanno avvisato che c’era un ragazzo steso per terra fuori e ho chiamato subito i soccorsi».

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Quel ragazzo era Ezechiele Mendoza Gutierrez. «Certo che lo conoscevo – prosegue la titolare –, era venuto più di qualche volta al locale, era un bravo ragazzo. Se non sbaglio era arrivato verso le 3.30 e io gli avevo dato una bottiglietta di acqua. Poi l’avevo perso di vista tra le tante persone presenti».

Finchè qualcuno la avverte che c’è un giovane ferito all’esterno che sta perdendo molto sangue. «Non posso ancora credere che sia accaduta una cosa simile – prosegue Jimenez che gestisce il locale da 7 anni –. Era stata una serata bellissima tutti si erano divertiti, avevano ballato e nessuno aveva creato problemi. Finché, quando ormai stavamo per chiudere, mi hanno avvisata e ho subito chiamato il 112 per chiedere aiuto».

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Poi l’arrivo dell’ambulanza, la corsa in ospedale. Le condizioni di Mendoza Gutierrez sono gravissime. Ma tutti, Jimenez in primis, sperano che possa rimettersi presto. E invece non sarà così. «Mi chiedo ancora cosa sia accaduto – riferisce – perché nessuno ha visto niente o sentito qualcosa in particolare. Conosco bene anche il ragazzo che è stato arrestato. In passato non aveva mai creato particolari problemi, era stato coinvolto in qualche litigio ma subito rientrato, senza che ci fossero delle gravi conseguenze. Sono ancora sotto choc, per quanto è successo e profondamente dispiaciuta. Non riesco a spiegarmi cosa sia avvenuto».

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In passato in Laghetto Alcione era stato teatro di risse e litigi tra gli avventori. Il questore di Udine, nel novembre 2022 ne aveva disposto la chiusura per quindici giorni. La titolare ha sempre ribadito «la massima collaborazione con le forze dell’ordine».

Alla festa di Capodanno c’erano decine e decine di giovani, la maggior parte sudamericani. Arrivati lì da Udine e dintorni per ballare, divertirsi, ascoltare musica latina fino all’alba. Un luogo di ritrovo, il locale di via dei Prati. Ora messo sotto sequestro. All’ingresso ci sono i sigilli apposti sul cancello all’ingresso. Qualche passante si ferma a guardare.

La mattina del primo giorno dell’anno da qui, a piccoli gruppi, uscivano i giovani vestiti da sera che alle 8 di mattina stavano ancora festeggiando. Poi la chiamata ai soccorsi, l’arrivo dell’ambulanza e delle forze dell’ordine, gli interrogatori sul posto per raccogliere tutti gli elementi utili a scoprire chi avesse ferito mortalmente il 31enne. Il pianto disperato degli amici, poi solo silenzio.

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