Omicidio Feltrin la perizia: Fiorella colpì per difendersi

Ricostruzione compatibile con il racconto della donna Uccise il compagno con un’unica pugnalata al petto
Di Luana de Francisco
Udine 11 febbraio 2012.Omicidio in un appartamento. Un adonna residente in via Val Meduna 2 accoltella il compagno..Telefoto Copyright Foto PFP / Ferraro Simone
Udine 11 febbraio 2012.Omicidio in un appartamento. Un adonna residente in via Val Meduna 2 accoltella il compagno..Telefoto Copyright Foto PFP / Ferraro Simone

Un unico colpo, inferto dall’alto verso il basso, con un coltello da cucina impugnato con la mano destra. Uno solo, ma sufficiente a uccidere. Affondato all’altezza del torace e capace di produrre una lesione mortale al polmone della vittima. È questo l’esito della perizia autoptica condotta dal medico legale Lorenzo Desinan, su incarico del gip del tribunale di Udine, Paolo Alessio Vernì, per fare luce sulle cause del decesso e, soprattutto, sulle modalità del delitto di Carlo Feltrin, il 46enne di Udine trovato senza vita, nella notte tra il 10 e l’11 febbraio scorsi, nell’appartamento della compagna Fiorella Fior, al primo piano di un condominio di via Val Meduna 2.

Una ricostruzione, quella depositata in questi giorni dal perito del giudice, che di fatto conferma la versione resa dalla 57enne udinese, tutt’ora rinchiusa nel carcere del Coroneo di Trieste con l’accusa di omicidio volontario e che, fin dal primo momento, aveva raccontato a carabinieri e magistrato di avere colpito il fidanzato per difendersi dalle botte che le stava dando, al culmine di una violenta lite. Una delle tante scoppiate tra i due, nel corso dei dodici anni della loro non facile relazione sentimentale. A mettere in dubbio la dinamica suggerita dalla Fior, che subito dopo l’accoltellamento aveva chiamato il 118, erano stati gli stessi investigatori, ipotizzando che l’omicidio potesse essere avvenuto nella camera da letto e non, come raccontato dalla donna, in cucina, dove il corpo era stato trovato, steso a terra, con una macchia di sangue all’altezza del torace. Secondo i carabinieri, insomma, il cadavere sarebbe stato spostato in cucina soltanto in un secondo momento. Stando ai difensori, gli avvocati Federica Tosel e Francesco Luigi Rossi, invece, le chiazze di sangue rinvenute nella camera e lungo il corridoio tra questa e la cucina sarebbero state successive al delitto, portate là dalla Fior quando, con il coltello ancora in mano, vi si era precipitata per chiamare al telefono i soccorsi.

A sgomberare il campo da possibili altre interpretazioni, almeno fino a questo momento, è dunque l’esito della perizia, effettuata nella forma dell’incidente probatorio, ossia alla presenza anche dei consulenti di parte: i medici legali Carlo Moreschi per il pm Lucia Terzariol, Vincenzo Di Leo per l’indagata e Debora Camilot per la parte offesa. «La modalità in cui la vittima fu colpia - la conclusione di Desinan - è coerente con la posizione in piedi dell’aggressore e dell’aggredito, in accordo con la testimonianza della Fior». Coerente con le lesioni anche l’arma posta sotto sequestro: un coltello da cucina con lama dentellata lunga 20 centimetri. Non basta. Ulteriori elementi di prova rispetto all’ipotesi di uno scontro fisico precedente all’accoltellamento arriverebbero anche dalle lesioni traumatiche sulla mano sinistra e dalla contusione al naso riscontrate alla donna nel corso della successiva visita in ospedale. Gli esami tossicologici effettuati sulla vittima, inoltre, sono risultati a loro volta «coerenti con l’assunzione recente di bevande alcoliche e con l’uso pregresso di sostanze stupefacenti». Nonostante lo stato di ubriachezza attribuito dai carabinieri anche alla Fior, nel verbale redatto poche ore dopo dal Pronto soccorso la donna viene descritta «stabile e lucida».

Le risultanze della perizia saranno illustrate dall’anatomopatologo nell’udienza davanti al gup di domani, quando dovrebbe essere fissata anche la data del sopralluogo dei carabinieri del Ris nell’abitazione della Fior. Anche in questo caso, su richiesta dei difensori, si procederà con un incidente probatorio. Obiettivo, ricostruire passo passo le fasi della lite e dell’aggressione mortale. Cristallizzando così, una volta per tutte, la scena del delitto.

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