Omicidio Sacher, le indagini Il procuratore: due mesi per il movente
![Udine 13 aprile 2013 Omicidio Mirco Sacher. Portata in questura l'auto della vittima. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone](https://images.messaggeroveneto.it/view/acePublic/alias/contentid/74b7621d-b1a3-436b-8111-3f1824f7ca83/0/foto-petrussi-udine-13-aprile-2013-omicidio-mirco-sacher-portata-in-questura-l-auto-della-vittima-copyright-foto-petrussi-ferraro-simone.webp?f=16%3A9&w=840)
UDINE. Un testimone riferisce alla polizia che le due quindicenni udinesi ora sotto inchiesta in relazione alla morte di Mirco Sacher, 66 anni, fino alle 14 di domenica scorsa volevano andare in città, più precisamente nella zona della stazione ferroviaria.
Una testimonianza-chiave. L’affermazione di un giovane conoscente delle adolescenti - suffragata da riscontri che la Squadra mobile ha già effettuato - acquista rilievo perché, di fatto, conferma quanto hanno detto le due ragazze fin dalle prime dichiarazioni, ossia che è stato il pensionato a decidere all’improvviso una “deviazione” verso via Buttrio, il luogo dove, alle 15.50 di domenica scorsa, è stato trovato il suo corpo senza vita. Una delle ultime persone ad aver visto Sacher vivo è un passante che andava a spasso per i campi col cane. L’uomo, verso le 14.30, ha notato Sacher mentre litigava con due donne. Dopo circa un’ora, tornando a casa, lo stesso testimone ha visto il pensionato a terra, lungo un canale.
Perché in via Buttrio? Solo quando si saprà che cosa erano andati a fare in via Buttrio Sacher e le quindicenni si comincerà a capire il vero motivo dell’uccisione dell’ex ferroviere. Ha deciso il pensionato di raggiungere l’area campestre? Dovevano incontrare qualcuno lì? Oppure fare qualcosa? Ma cosa che non avrebbero potuto fare nell’abitazione di Sacher, in via Strassoldo, dov’erano rimasti fino a poco prima e dove avevano pranzato?
Tempi lunghi. «Ci vorranno almeno un paio di mesi per capire il movente dell’omicidio di Sacher» ha detto ieri il Procuratore capo dei minori di Trieste, Dario Grohmann, convinto che poi l’inchiesta «si possa chiudere». Risulta ormai assodato, secondo la magistratura, che le ragazze abbiano agito da sole, negli attimi dell’omicidio e nelle ore della fuga. «Abbiamo tutti i riscontri che sono sempre e solo loro due», ha puntualizzato Grohmann. Resta da approfondire solo il movente: «Il problema è tutto lì. Dovremo fare una serie di notevoli accertamenti». Al momento restano aperte tutte le piste.
«Sarebbe lungo da spiegare». Così avrebbero risposto le due quindicenni quando i due ragazzi pordenonesi che le hanno convinte a costituirsi hanno chiesto loro spiegazioni sui motivi che le avevano indotte ad aggredire Sacher. Ai due pordenonesi le giovani udinesi non avrebbero parlato del tentativo di violenza sessuale.
In caserma? Non me la sento. Le due amiche avrebbero voluto raggiungere la Toscana, perchè lì avrebbero trovato sia il papà di una di loro, sia un ex fidanzatino. Invece poi, ospiti di uno dei due pordenonesi, si sono lasciate convincere ad andare dai carabinieri, anche grazie all’intervento del padre di uno dei ragazzi. Una delle due adolscenti, però, avrebbe detto «Non me la sento».
Dov’è la Sim di Sacher? Non si trova la Sim-card del cellulare del pensionato. Il telefonino è stato consegnato ai carabinieri di Pordenone - che per primi hanno raccolto le confessioni delle due giovani - da una delle quindicenni. La ragazza ha spiegato ai militari di aver messo la propria Sim nel telefono di “nonno Sacher” dopo che il suo si era scaricato. Poi, però, non lo ha utilizzato.Si indaga anche sull’IPhone che una delle due ragazze ha detto d’aver smarrito poche settimane fa.
Auto e vestiti in questura. Ieri pomeriggio la Fiat Punto di Sacher, già recuperata e sequestrata dai carabinieri di Pordenone, è arrivata in questura a Udine ed è stata sottoposta a ulteriori controlli. Stesso discorso anche per i vestiti che indossavano le ragazze. Tra questi anche un maglione dell’ex ferroviere che una ragazza aveva indossato perchè aveva freddo.
Il vertice “scientifico”. Nei prossimi giorni gli investigatori - diretti dal vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan e coordinati dal pm Chiara De Grassi della Procura per i minorenni di Trieste - si incontreranno per definire tutti gli accertamenti tecnico-scientifici da eseguire sul materiale sequestrato. Successivamente i reperti verranno inviati alla Scientifica di Padova e a quella di Roma per gli approfondimenti biologici (Dna).
Morso al seno. Per chiarire meglio la dinamica dei fatti accaduti in via Buttrio sarà utile stabilire se c’è un legame tra Sacher e la contusione che una delle due ragazze ha riportato al seno. La giovane ha detto di essere stata morsa dal pensionato. E così non è escluso un esame della maglia di lei alla ricerca di eventuali tracce di saliva oppure un calco dei denti di Sacher.
Sentito il ragazzo vicentino. Ieri la polizia di Vicenza ha ascoltato il racconto del diciottenne vicentino che ha prestato alle quindicenni il suo cellulare per fare una telefonata. Il ragazzo, contattato dalla questura di Udine, è caduto dalle nuvole. Mai avrebbe immaginato che quelle due ragazze stessero scappando dopo un delitto.
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