Omicidio Tulissi, Calligaris condannato a 16 anni. La madre della vittima: "Finalmente sappiamo chi è stato"

Udine, la sentenza dopo undici anni dal delitto di Manzano. La donna fu uccisa con tre colpi di pistola, sparati da un revolver calibro 38 mai ritrovato
Udine 9 Luglio 2019. Processo Calligaris. © Foto Petrussi
Udine 9 Luglio 2019. Processo Calligaris. © Foto Petrussi

UDINE. Paolo Calligaris, l'imprenditore friulano unico imputato per l'omicidio dell'allora compagna Tatiana Tulissi, è stato condannato a sedici anni di reclusione.

La sentenza è stata pronunciata nel pomeriggio di giovedì 19 settembre dal Gup del Tribunale di Udine, Andrea Odoardo Comez, che ha così accolto le richieste dall'accusa.

La difesa aveva invece invocato l'assoluzione dell'imprenditore per non aver commesso il fatto. Nel provvedimento il giudice ha riconosciuto anche il risarcimento dei danni alle parti civili costituite, accordando una provvisionale alla mamma di Tatiana e ai due fratelli.

Paolo Calligaris fa parte della dinastia di mobilieri friulani - suo zio Alessandro è uno dei re della sedia - ed è a capo dell’azienda Ca’ Tullio di Aquileia. Ha 49 anni.

I parenti della vittima: "Finalmente sappiamo chi è stato". Aspettavano di dare un nome all’assassino di Tatiana da 11 anni. E, al momento della sentenza, non sono riusciti a trattenere le lacrime.

La mamma di Tatiana Tulissi, Meri Conchione
La mamma di Tatiana Tulissi, Meri Conchione

La mamma Meri Conchione ha abbracciato i suoi figli Marzia e Marco. “Dopo tutto questo tempo possiamo dire che l’assassino di mia figlia ha finalmente un volto – ha detto -. Non è una grande soddisfazione né una consolazione perché nessuno ci potrà restituire Tatiana ma almeno adesso sappiamo chi è stato”.

Omicidio Tulissi, la difesa di Calligaris: «Sconcertati di essere a giudizio»

Un giorno che la famiglia aspettava da anni. “E finalmente è arrivato – aggiunge la sorella Marzia -, finalmente è stato messo un punto, finalmente sappiamo chi ci ha portato via nostra sorella per sempre”.

Il processo. Tatiana Tulissi, 37 anni, di Villanova dello Judrio, fu uccisa con tre colpi di pistola, sparati da un revolver calibro 38 mai ritrovato, nel tardo pomeriggio dell'11 novembre 2008 sull'uscio di villa Calligaris a Manzano, dove abitava con il compagno.

L'udienza di giovedì 19, celebrata a porte chiuse davanti al gup Andrea Odoardo Comez, si è sviluppata con le repliche delle parti, a cominciare dal pm Marco Panzeri.

La mamma di Tatiana: «Il gesto di Calligaris è uno sfregio a nostra figlia»
Udine 9 Luglio 2019. Processo Calligaris. © Foto Petrussi

Nell'aula C dell'ala penale del Palazzo di giustizia erano presenti i familiari della vittima, assistiti dal loro avvocato Laura Luzzato Guerrini.

La mamma Meri Conchione e i fratelli Marco e Marzia hanno seguito in aula tutte le udienze del processo. Paolo Calligaris, che aveva assistito alle ultime udienze delle arringhe delle difese, non è arrivato invece in aula.

OMICIDIO TULISSI: LE TAPPE DELLA VICENDA

11 novembre 2008: Tatiana Tulissi viene trovata morta nel patio della villa di via Orsaria, a Manzano

Prima inchiesta: la Procura di Udine indaga per l’ipotesi di reato di omicidio volontario Paolo Calligaris e quella dei minori di Trieste suo figlio Giacomo, allora minorenne, cioè i primi a giungere sul luogo del delitto

8 luglio 2010: la bara in cui è sepolta Tatiana viene riaperta, per consentire al medico legale di effettuare nuovi esami e prelievi e agli investigatori di cercare biglietti o altri elementi, compresa la pistola, in grado di svelare il “giallo”

2 gennaio 2012: il gip di Udine accoglie la richiesta di archiviazione del pm per Paolo Callligaris, ritenendo deboli gli elementi a suo carico

12 novembre 2012: anche il gip dei minori di Trieste accoglie la richiesta di archiviazione del pm per Giacomo Calligaris, ritenendo l’accusa infondata

Seconda inchiesta: la Procura di Udine apre un nuovo fascicolo per omicidio volontario, ma a carico di ignoti. Il lavoro dei carabinieri del Nucelo investigativo, ai quali dal novembre 2012 si a¤ ancano i colleghi del Ros e del Racis di Roma, di fatto, non si è mai interrotto

Agosto 2015: la villa di Manzano viene sottoposta a nuovi sopralluoghi e Paolo Calligaris sentito ancora come persona informata sui fatti

19 febbraio 2016: i carabinieri notificano a Paolo Calligaris un decreto di perquisizione in villa e un secondo avviso di garanzia

Ottobre 2018: dopo due anni di indagini, esaminate le memorie difensive e messe a confronto le perizie, e in particolare quella del generale in pensione Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, nominato dal pm, e quella del professor Alessio Plebe, di Messina, già interpellato per il caso Unabomber, la Procura decide di chiedere il rinvio a giudizio di Paolo Calligaris

E poco importa se, nel 2012, il caso fu archiviato. All’epoca, «la scarsità e la debolezza degli elementi raccolti a suo carico» convinsero gli stessi inquirenti a desistere. Le indagini, però, proseguirono nel solco della pista familiare.

E la seconda iscrizione sul registro degli indagati dell’imprenditore, che non ha mai smesso di respingere l’accusa di omicidio volontario che gli è stata nuovamente cucita addosso.

Il delitto. Calligaris - che ha sempre negato l'accusa - è, come anticipato, l'unico imputato per l'omicidio. Il delitto sarebbe avvenuto intorno ‪alle 18.30. Tornata a casa dal lavoro, impiegata in un'azienda di Percoto, Tatiana aveva acceso il camino. Poi era uscita in giardino per andare a prendere della legna.

Lì l'incontro con il suo assassino. Tra i due nasce una colluttazione. Tatiana avrebbe tentato di difendersi prima di essere raggiunta da tre dei cinque colpi esplosi da un revolver Astra calibro 38 special mai ritrovato.

Fu il compagno, rientrato a casa, a trovare Tatiana a terra e a lanciare l'allarme.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto