Omicidio Tulissi, il legale della famiglia di Tatiana: «Troppi 4 minuti per chiamare i soccorritori»

Udine, l’avvocato di parte civile Laura Luzzatto Guerrini, che rappresenta la madre Meri Conchione e i fratelli Marzia e Marco Tulissi: di fronte a una persona morta o, comunque, ferita, con il volto e la testa sanguinanti, è possibile che Paolo Calligaris abbia atteso tutto quel tempo prima di chiedere aiuto?
Villanova del Judrio 09 novembre 2013 mamma tatiana Copyright Petrussi Foto TURCO
Villanova del Judrio 09 novembre 2013 mamma tatiana Copyright Petrussi Foto TURCO

UDINE. Le distanze sono rimaste di nuovo abissali: Paolo Calligaris, martedì 16 luglio, non ha rivolto saluti, né sguardi alla mamma e ai fratelli di Tatiana, nelle circa sei ore di udienza. Ma questo non significa che il rispetto per la famiglia Tulissi sia venuto meno.

A precisarlo, fin dalle prime battute della discussione e poi di nuovo ai microfoni dei cronisti, è l’avvocato Alessandro Gamberini, spiegando il gesto di sfida - le dita a forma di V con le nocche rivolte verso l’interlocutore - con cui, alla fine dell’udienza dello scorso 9 luglio, si era allontanato dal tribunale.

«È una persona esasperata – ha spiegato – per questi dieci lunghi anni d’inchiesta. Il suo gesto non voleva essere offensivo verso la famiglia. È stata invece una manifestazione d’intolleranza nei confronti dei giornalisti e dei fotografi, per le pressioni cui è stato così a lungo sottoposto. Stampa – aggiunge l’avvocato – che va a sua volta sempre rispettata».

Intanto, a rompere il silenzio mantenuto dall’inizio del processo è l’avvocato di parte civile, Laura Luzzatto Guerrini, che rappresenta la madre Meri Conchione e i fratelli Marzia e Marco Tulissi.

«Prendo atto che la difesa oggi in aula ha affermato che l’arrivo in villa di Calligaris è avvenuto alle 18.29 – dice –. Ma visto che la telefonata al 118 è partita dopo quasi 4 minuti, non posso non rilevare come ci troviamo di fronte a un arco temporale abbastanza lungo.

Di fronte a una persona morta o, comunque, ferita, con il volto e la testa sanguinanti, è possibile attendere tutto quel tempo prima di chiedere aiuto?». Perplessità sono state espresse anche rispetto alle «manovre rianimatorie che Calligaris dice di avere praticato».

E se per il collegio difensivo dell’imprenditore la pista della rapina «avrebbe dovuto essere battuta, considerati i due colpi messi a segno con le stesse modalità, a pochi mesi di distanza, in altrettante ville di Tricesimo e Manzano», è di nuovo l’avvocato Luzzatto Guerrini a ricordare come le ipotesi alternative furono senz’altro «prese in considerazione dai carabinieri, ma poi abbandonate per non aver portato ad alcun riscontro».

Ed è proprio seguendo il filo logico della difesa, che a processo ha collocato gli spari e, quindi, l’uccisione di Tatiana tra le 18 e le 18.10, che la parte civile insiste nell’escludere la pista della rapina.

«Anticipando di mezz’ora l’omicidio – osserva –, il rapinatore avrebbe avuto tutto il tempo per toglierle di dosso i gioielli e l’orologio e svaligiare la casa. Dalla villa, invece, non è sparito niente». —
 

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