Ommer, moda e bellezza - FOTO

Da Parigi al mondo: domani la consegna a Spilimbero deln premio "International Award" dell'unione industriali di Pordenone al protagonista tedesco della moda

SPILIMBERGO. «Un professionista teutonico, di grande valore ed esperienza, che ha avuto il coraggio di rivisitare daccapo, innovandolo, il Calendario Pirelli, proponendo qualcosa di diverso, di avanguardista rispetto al passato, quasi a voler marcare nettamente la discontinuità con ciò che era stato fatto in precedenza. In questa sua azione abbiamo individuato numerose analogie con ciò che coraggiosi imprenditori, in questi duri anni di crisi, stanno facendo per risalire una china sempre più ripida. Con la giusta dose di ottimismo e creatività».

Queste le motivazioni con cui l'Unione degli Industriali della Provincia di Pordenone consegnerà domani, alle 18.30, l'International Award of Photography a Uwe Ommer, fra i protagonisti più attesi della 27ª edizione di Spilimbergo Fotografia. Un’edizione che – spiega il coordinatore del Centro di Ricerca e Archiviazione della fotografia, Walter Liva – volge lo sguardo alle realtà culturali mitteleuropee puntando l’obiettivo in particolare sugli autori di lingua germanica. Quale migliore rappresentante allora di Ommer, tedesco di Colonia, classe 1943 che, proprio a Spilimbergo, taglierà il nastro di 50 Years! And more to come, personale retrospettiva di 50 anni di fotografia, promossa con il sostegno della Grasphistudio di Arba (azienda leader mondiale nella produzione di album digitali) in mostra fino al 1° settembre a palazzo Tadea.

Definirlo un enfant prodige non è azzardato visto che i suoi primi scatti risalgono al lontano 1957, unendo alla passione per la fotografia il suo amore per la natura e per gli animali.

Soggetti presto abbandonati per lasciate spazio agli esseri umani. È immortalando una partita di calcio fra bambini che, a soli 19 anni (nel 1962), in patria, si aggiudica il premio nazionale annuale riservato al Miglior fotografo nella sezione Giovani (premio che si aggiudicherà anche nel 1965 e nel 1966). Nel 1963 la prima svolta nella sua carriera, con il trasferimento a Parigi, prima in qualità di assistente al fianco di Jean-Pierre Ronzel, quindi da professionista autonomo. La fotografia di moda è quella che contraddistingue il suo primo ventennio di carriera: gli anni Sessanta e Settanta lo vedono operare con le maggiori griffes, curando servizi fotografici per linee di moda dedicate all'infanzia e alle donne.

Sono quelli gli anni in cui l’incontro con una modella di colore – pochissime all’epoca – gli rivela la bellezza e l’eleganza delle donne africane. E le donne accompagneranno la seconda fase della sua vita artistica: negli anni Ottanta e Novanta, Uwe Ommer raggiunge definitivamente la celebrità con le fotografie di nudi femminili, guarda caso, esotici: Asia e Africa sono i continenti che ospitano principalmente le sue locations. Foto raccolte poi in numerosi libri e magazines.

Altra tappa fondamentale la chiamata della Pirelli nel 1984 per curare il mitico Calendario, dopo una lunga interruzione della sua pubblicazione dovuta alla crisi petrolifera. Una scelta vincente. Ommer lo reinventa, facendone un prodotto che non si limita a mostrare belle ragazze spogliate su spiagge da sogno: le sue sono foto che rendono omaggio alla bellezza femminile e il corpo delle donne di colore rappresenta per lui la quintessenza della bellezza.

Alla metà degli anni Novanta, la terza fase della sua vita artistica con il passaggio, nel 1995, alla fotografia documentaristica, ritraendo, in circa sei anni, oltre mille nuclei familiari, incontrati in tutti e cinque i continenti viaggiando per oltre 250 mila chilometri. I servizi, raccolti nel volume 1000 families, sono corredati da interviste realizzate dallo stesso Ommer ai soggetti rappresentati, annotando tutti gli aspetti culturali e sociali che caratterizzano ogni comunità.

Un lavoro che richiama ai cultori dell'arte fotografica The Family of Man, la selezione, curata da Edward Steichen, di immagini scattate nel 1955 in 68 Paesi da 273 artisti. Per arrivare agli inizi di quest'anno e all’intesa con la Graphistudio di Arba e a 50 Years! And more to come.

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