Operaio muore a 25 anni in fabbrica schiacciato da una lastra di 1,8 quintali

È accaduto alla I.M. di Budoia. La vittima è Jurica Pintar, croato da poco in Italia, dipendente di una cooperativa di Codroipo



Jurica Pintar, 25 anni compiuti il 7 marzo, dipendente da circa un anno della Metalvar Italia srl, che ha sede a Codroipo, è rimasto schiacciato ieri mattina poco dopo le 11 da una lastra d’acciaio pesante 1,8 quintali, all’interno del capannone nove dell’azienda di costruzioni di carpenteria pesante I.M. in via Cial del Zuc a Budoia. È morto sul colpo.

Il giovane operaio, originario della Croazia, era inginocchiato sul pavimento con la pistola saldatrice in mano, intento a puntellare la lamiera, collocata in verticale sul pianale. Aveva cominciato questo lavoro proprio ieri mattina. Stava operando da solo. La lastra, lunga circa una decina di metri, spessa 3 centimetri e alta circa un metro, era tenuta ferma da un pistone agganciato al carroponte. Se il gancio non viene fissato esattamente a metà, la lastra rischia di diventare instabile.

Jurica Pintar aveva appena finito di puntellare un lato della lamiera. Si è spostato dall’altra parte, tirando sopra al lastrone il cavo della saldatrice. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che il cavo abbia fatto leva, spostando il pistone: così la lastra, che forse non era stata fissata con le dovute cautele, è crollata addosso al giovane operaio. Lo schianto ha fatto accorrere sul posto il titolare della I.M. Ha visto i piedi del ragazzo sporgere sotto la lamiera. Subito ha azionato un altro carro ponte per sollevare la pesante lastra, per poter liberare il ragazzo e cercare di rianimarlo. Ma non c’era più nulla da fare: i traumi riportati erano già stati fatali. Vana la corsa del 118 (sul posto elicottero e ambulanza). I vigili del fuoco di Pordenone hanno messo in sicurezza l’area dello stabilimento e la lastra, fissandola con alcune travi. Sul posto i carabinieri della stazione di Polcenigo, ai comandi del maresciallo Ezio Bit e i funzionari dell’azienda sanitaria che intervengono in caso di infortuni sul lavoro, hanno cominciato gli accertamenti.

Gli inquirenti hanno ricostruito il quadro. Pintar è approdato in Italia dalla Croazia in cerca di un lavoro. Dal primo aprile 2016 si era trasferito a Polcenigo. Lavorava per la Metalvar Italia srl, ditta con sede a Codroipo, il cui rappresentante legale è Marjan Pauman, 50 anni. La Metalvar, a sua volta, eseguiva dei lavori in subappalto alla I.M. snc – il cui titolare è il 58enne di Codognè Flavio Marcon – all’interno del capannone di quest’ultima a Budoia.

Lamiera e carro ponte (di proprietà della I.M.) sono stati posti sotto sequestro, così come l’area del capannone nove (uno dei due che compongono lo stabilimento) in cui è avvenuto l’infortunio sul lavoro. Il medico legale ha eseguito subito l’ispezione esterna sulla salma, rilevando politraumi da schiacciamento. Spetterà alla Procura disporre ulteriori accertamenti, come l’autopsia e una consulenza tecnica per chiarire la dinamica dell’incidente e individuare gli eventuali profili di responsabilità, in ordine a eventuali violazioni delle normative di sicurezza sui luoghi di lavoro. Passaggi obbligati, in un’indagine per omicidio colposo. —



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