Opere rubate ai fotografi friulani

Al Mido di Milano, aperta un’indagine. Erano state esposte anche in una rassegna a Pordenone

PORDENONE. Vedere meglio? I ladri di sicuro ci vedono benissimo, visto che alcune opere della mostra “Vedere meglio”, progetto espositivo proposto da 24 fotografi friulani, sono state trafugate mentre erano esposte al Mido, la fiera internazionale di ottica, optometria e oftalmologia. «Non sappiamo ancora quante opere e quali. Non resta che aspettare – prova a commentare con una battuta Cesare Genuzio, uno degli artisti che esponeva - per vedere quali sono i gusti dei ladri...».

La comunicazione agli artisti è arrivata solo ieri, ma è ancora frammentaria. «Noi ci siamo occupati di allestire la mostra, ma poi le opere sono rientrate al museo dell’occhiale di Pieve di Cadore per cui ancora non abbiamo dettagli. Sono anch’io piuttosto curioso di sapere com’è andata». Impossibile al momento conoscere l’ammontare del bottino. Le opere, almeno quelle dei fotografi friulani, non sarebbero coperte da assicurazione.

La mostra è arrivata a Milano, integra, dopo essere stata allestita al teatro Verdi di Pordenone (fino a metà gennaio), al Giovanni da Udine, ai Colonos di Villacaccia di Lestizza, alla galleria La Fortezza di Gradisca d’Isonzo e al Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore (partner del viaggio milanese dal 2 al 4 marzo). Al museo le opere esposte erano addirittura 80 e di quelle una selezione è stata scelta per Milano.

Gli artisti friulani autori degli scatti “con gli occhiali” sono Mattia Balsamini, Valentina Brunello, Monika Bulaj, Guido Cecere, Walter Criscuoli, Massimo Crivellari, Sergio Culot, Ulderica Da Pozzo, Maurizio Frullani, Cesare Genuzio, Fabio Giacuzzo, Arnaldo Grundner, Daniele Indrigo, Lorella Klun, Roberto Kusterle, Luca Laureati, Pierpaolo Mittica, Mauro Paviotti, Adriano Perini, Fabio Rinaldi, Giancarlo Rupolo, Sergio Scabar, Enzo Tedeschi, Stefano Tubaro. Nella versione milanese c’erano anche opere di Stephan Vanfleteren, Nino Migliori, George Tatge, Cesare Colombo, Elio Ciol e i lavori di una trentina di giovani fotografi dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, allievi del corso di Fotografia di Guido Cecere.

La mostra è piuttosto originale e nel contesto della Fiera era un evento di valore. «Anche gli occhiali, quelli da vista, ci vengono in soccorso e ci rendono il mondo più leggibile, più “a fuoco”, quindi indossare gli occhiali e fotografare ci fanno “vedere meglio”» sintetizzava la comunicazione della Fiera. Chi sicuramente non ha avuto bisogno di occhiali sono stati i ladri. Possibile che qualcuno sia riuscito a trafugare le foto senza dare nell’occhio della vigilanza? Una volta individuate le opere mancanti all’appello è probabile che i singoli autori presentino denuncia di furto contro ignoti.

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