Orario nuovo, disagi vecchi: pendolari contro Trenitalia

Il comitato accusa: ignorate le proposte di modifica sulla linea Tarvisio-Trieste. Ma la Regione non boccia la programmazione. «Collegamenti veloci confermati»
Udine 18 Dicembre 2013. Pendolari in stazione. Copyright Foto Petrussi - Diego Petrussi
Udine 18 Dicembre 2013. Pendolari in stazione. Copyright Foto Petrussi - Diego Petrussi

UDINE. Orario invernale per Trenitalia? È subito bagarre con i pendolari. Mentre la Regione stanzia 4,5 milioni per assicurare i collegamenti con Roma e Milano, oltre al Micotra. Le modifiche entrano in vigore domenica 14 dicembre e varranno per tutto il 2015. Sulla linea Udine-Venezia, sono appena due i cambi di orario (rispettivamente di uno e due minuti), ma è sulla Trieste-Cervignano-Udine-Tarvisio che si fissa l’attenzione dei viaggiatori abituali: «Non è stata accolta nessuna delle nostre indicazioni e i nuovi orari ci faranno perdere molte coincidenze».

«Di fatto su quella tratta sono formalizzati gli orari già effettivi», spiega l’assessore alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro. In altre parole: i ritardi ormai strutturali per i lavori sulla linea sono stati assorbiti. «Con il nuovo orario invernale vengono confermati i servizi di lunga percorrenza e gli adeguamenti di orario su alcune tratte regionali – prosegue Santoro –. In accordo con quanto previsto dalla convenzione con Trenitalia che abbiamo integrato a fine ottobre, dall’avvio del nuovo orario invernale la Regione garantisce con fondi propri per complessivi 3 milioni di euro i collegamenti veloci strategici di lunga percorrenza».

Si tratta della copertura del servizio tra Trieste e Udine e le città di Milano e Roma. Prorogato per tutto il 2015 il servizio Micotra Udine-Tarvisio-Boscoverde, che verrà definitivamente confermato oggi dalla giunta regionale con uno stanziamento di 1,5 milioni».

Per alcuni treni di quella Udine-Tarvisio l’orario risultava già posticipato a causa di lavori sulla linea: ora lo slittamento in avanti dell’orario di arrivo a Udine viene formalmente registrato, da un minimo di 5 a un massimo di 10 minuti. Ma il Comitato pendolari lamenta la «mancata informazione».

E, da una sommaria comparazione delle nuove tracce con quelle attuali, «nessuna delle nostre proposte di modifica d’orario è stata accolta – proseguono dal Comitato Alto Friuli –. Eravamo consapevoli e consci dell’impossibilità che tutte le proposte potessero trovare accoglimento, tuttavia mai avremmo pensato di vedere un orario sensibilmente peggiorato. Assistiamo a modifiche, specie per i treni più utilizzati dai pendolari, particolarmente penalizzanti per l’utenza. Perché in caso di ritardo dei treni a Udine salteranno tutte le coincidenze per Venezia. Un’ipotesi tutt’altro che remota visto che già con gli orari attuali le coincidenze non vengono garantite al prezzo di molti disagi».

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