Ordine degli Ingegneri della Provincia di Udine

Focus generale

Consiglio dell’Ordine Ingegneri di Udine

L’attuale Consiglio dell’Ordine, in carica dal 2017 è composto dal Presidente Stefano Guatti, dalla Segretaria Sonia Giordano, dal Tesoriere Maurizio Tonutti e dai Consiglieri: Giacomo Borin, Lucia Borgobello, Marco Bottega, Patrizia Dari, Claudio Degano, Andrea Della Pietra, Matteo Di Bert, Ivano Fabbro, Luca Grillo, Gladys Lizzi, Tiziana Zanetti, Fabio Zorzini. Gli Ordini sono enti pubblici non economici, posti sotto la vigilanza del Ministero della Giustizia, chiamati ad una funzione di pubblico interesse attraverso funzioni amministrative.

Link utili

pagina facebook dedicata.

 

La libera professione post Covid-19 (Ing. Matteo Di Bert)

La libera professione degli Ingegneri, così come l’Italia intera, vive un momento di evidente incertezza e sta subendo le conseguenze dei blocchi e delle misure per il contenimento dell'emergenza Covid-19. Gli studi professionali, pur non essendo stati soggetti ad un totale fermo lavorativo durante il lockdown, subiranno un pesante contraccolpo in termini economici e di continuità lavorativa. Gli effetti recessivi dell’emergenza Covid-19 arrivano proprio nel momento in cui il reddito degli ingegneri liberi professionisti segnava finalmente un trend positivo, dopo tanti anni difficili. L’andamento reddituale della categoria infatti mostrava una lenta ripresa dal 2014 e faceva auspicare per il 2020 un riavvicinamento alla situazione antecedente la grave crisi economica verificatasi tra il 2007 e il 2013, innescata dalla bolla immobiliare del mercato statunitense.

Purtroppo invece le aspettative saranno molto probabilmente disattese, lo testimoniano il numero delle richieste di sussidio Covid-19 per il mese di marzo inoltrate dagli iscritti a Inarcassa (Ente di Previdenza e Assistenza di Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti): più del 50% degli Ingegneri iscritti ha infatti chiesto l’indennità di 600 € (art. 44 DL n. 18/2020).

Gli ingegneri liberi professionisti si trovano di fronte ad un numero sempre crescente di adempimenti e di responsabilità a cui non solo non corrisponde un aumento della retribuzione ma, al contrario, una riduzione del reddito pro capite, senza dimenticare le difficoltà legate al reperimento di nuovi incarichi, dovute alla carenza di lavoro, da una parte e alle problematiche dei pagamenti dovute agli insoluti dall’altra.

Il libero professionista presente nell’immaginario collettivo non esiste più, i numeri parlano di una categoria in difficoltà che soffre la concorrenza spesso sleale che si esplica nel mercato libero, una categoria le cui dinamiche lavorative e prospettive economiche sono state stravolte rispetto ai canoni del passato.

Il problema è complesso e ormai radicato, soluzioni semplici non ci sono; tuttavia è evidente che servono misure di tutela drastiche a protezione di una categoria che, attraverso il suo operato si fa garante degli interessi della collettività. Si rende necessaria una profonda riforma della “libera professione” anche attraverso interventi che stimolino la nascita di nuove forme societarie di professionisti, più flessibili, competitive e al passo con i tempi.  Fondamentale sarà rimuovere le dinamiche di concorrenza sleale del mercato, mediante una revisione della fiscalità, la definizione di compensi di riferimento e la limitazione dell’esercizio della libera professione agli addetti del settore.

Link utili

Contatti del delegato Inarcassa

Pagina facebook dedicata.

Canale Telegram per aggiornamenti in tempo reale clicca sul seguente link;

 

 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto