“Orsoline”, istituto verso la chiusura le suore non parlano

È un silenzio che preoccupa quello che, dall’inizio dell’estate, avvolge le sorti della storica presenza in città dell’Ordine religioso delle Orsoline. L’unica notizia, non positiva, è stata la mancata costituzione, per l’anno 2013-14, di due classi prime della scuola elementare retta dalle suore di via Palladio.
Pur essendo state riaperte in giugno le iscrizioni, non si è riusciti infatti a raccogliere un numero di bambini sufficiente per tenere in vita una seconda sezione. La continuità didattica è dunque garantita da un’unica classe prima, ma gli occhi sono già puntati al prossimo dicembre: sarà dato il via libera, oppure no, alle preiscrizioni per l’anno scolastico 2014-2015 da parte dell’Ordine religioso? In caso negativo si materializzerebbe l’ipotesi di un proseguimento dell’attività “ad esaurimento”, cioè fino al 2018, allorchè la scuola chiuderebbe i battenti e con essa, di fatto, la permanenza a Gorizia delle Orsoline dopo ben 341 anni.
Per scongiurare questa eventualità, nei mesi scorsi si erano mobilitate le 11 insegnanti laiche che operano nell’istituto, appoggiate dalle famiglie di allievi ed ex allievi e da Italia Nostra, sensibile alla salvaguardia del compendio di via Palladio, dove il monastero custodisce un immenso patrimonio di libri, manoscritti e opere d’arte e dove l’attigua villa Ceconi potrebbe trasformarsi in sede espositiva.
In seguito, tuttavia, il fronte delle maestre (che avevano subito incassato il sostegno degli amministratori locali) si è un po’ incrinato, nel senso che alcune di esse avevano caldeggiato, per il salvataggio della scuola, un collegamento con il Paolino d’Aquileia, che gestisce, attraverso una cooperativa sociale di cui fa parte anche l’Arcivescovado, il Liceo linguistico. Un’ipotesi, questa, avversata dalla maggioranza delle insegnanti che avevano “sposato” il progetto più ampio elaborato da Juan Arias Gonano, collaboratore artistico dell’istituto e uomo di raccordo con i vertici romani dell’ordine delle Orsoline.
Tale piano prevede due tipi di interventi: il primo è quello di ampliare l’offerta didattica affiancando alla scuola elementare una materna e un micro-nido mentre il secondo prevede un parco tematico e un museo multimediale aperti alla cittadinanza.
Perché tutto ciò possa realizzarsi, peraltro, sarebbe necessaria la costituzione di un’associazione d’impronta cattolica in grado di cogestire con le madri Orsoline la scuola per alcuni anni e di subentrare successivamente alle suore, ridotte ormai a 10 unità rispetto alle 150 di un tempo.
L’estate è trascorsa, però, senza che siano stati fatti passi avanti. C’è stato un incontro interlocutorio con i rappresentanti della Curia, mentre il “Comitato 341” (la cifra equivale al numero degli anni di presenza delle religiose in città), composto da quanti hanno a cuore le sorti dell’istituto e che ha Gonano come referente, è rimasto sulla carta, privo cioè di una formalizzazione nonostante le numerose adesioni “virtuali”.
Le Orsoline hanno imposto la consegna del silenzio: «Il momento è delicato, ma entro novembre qualcosa dovrebbe concretizzarsi»: è l’unica frase che si riesce a strappare dalle bocche rigorosamente cucite di suore, insegnanti e amministratori.
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