Ortaggi coltivati in acqua Ecco la sfida di due fratelli

Edi e Stefania Sarnataro scommettono su agricoltura integrata e prodotti green Nessuna sostanza chimica, saranno i pesci a generare il nutrimento principale



Nasce a San Giorgio di Nogaro la prima coltivazione di acquaponica commerciale del Friuli Venezia Giulia: produrrà ortaggi a foglia e a frutto, zenzero e piante aromatiche a km zero, grazie anche alla musicoterapia che creerà un ambiente equilibrato in cui potranno crescere al meglio.

Edi e Stefania Sarnataro, due giovani fratelli dalle idee ben chiare, provenienti dal mondo della ristorazione, hanno creato con coraggio e determinazione, supportati dalla famiglia, la “MontVert – acquaponica F vg” un’azienda agricola c he si pone l’obiettivo di fornire alimenti sani e genuini, coltivati mediante un innovativo sistema di agricoltura: l’acquaponica. Un impegno economico importante che coinvolge tutta la famiglia, e senza alcun contributo. Lo faranno in una serra completamente automatica che si gestisca tramite sonde e sensori.

L’acquaponica è una forma di agricoltura integrata che combina due tecniche: l’acquacoltura (produzione di organismi acquatici) e l’Idrocoltura/Idroponica (coltivazione fuori suolo), in un unico sistema a ciclo chiuso. I protagonisti sono i pesci (carpe Koi, Carasso Dorato e specie d’acqua fredda), i batteri e le piante, che rendono funzionante l’intero ecosistema. T re le fasi fondamentali: l e specie ittiche producono rifiuti organici; i batteri trasformano l’ammoniaca, contenuta nei rifiuti organici, in nitrati, elementi di nutrimento per le piante; le piante purificano l’acqua dai nitrati (fito-depurazione).

«Quando ci siamo imbarcati in questa esperienza, nel 2018, avevamo una conoscenza generica dell’acquaponica – spiega Stefania – . Dal 2019 abbiamo studiato il sistema su libri in inglese e su dispense tradotte in italiano, ci siamo messi in contatto con i ragazzi di “Aquaponic Design” di Bologna, e consigliati da esperti del settore dall’Australia e dall’America. Con Mont Vert – dice – intendiamo portare sulle tavole delle famiglie alimenti sani e genuini e al 100% naturali, prodotti in un’azienda “green”, senza l’utilizzo di sostanze chimiche e a impatto ambientale zero. Si tratta di un sistema nel quale piante i pesci, vivono in maniera simbiotica: i pesci generano il nutrimento principe per le piante, mentre queste ultime si occupano di purificare l’acqua (“contaminata” dalle feci delle specie ittiche), pertanto, l’uno ha bisogno dell’altro per sopravvivere. La nostra missione è diffondere un nuovo concetto di agricoltura ecosostenibile sul nostro territorio, creando un elevato standard nella qualità delle materie prime, adottando un approccio più rispettoso nei confronti del pianeta che ci ospita».

Stefania e Edi rimarcano che i Sarnataro sono «amanti della buona cucina e del mangiar sano è della natura, di conseguenza attenti a ricercare prodotti col minor impatto ambientale possibile. Con questo progetto, puntiamo all’impatto zero: colture stagionali (nessun raffrescamento o riscaldamento della serra). Essendo produzione a ciclo chiuso, i reflui dell’acquacoltura (dati dalla pulizia dei filtri) verranno raccolti in delle cisterne per riportare l’acqua a valori ottimali, tali da consentirne nuovamente l’immissione nei moduli. Abbiamo scelto di utilizzare pannelli di lunga durata e completamente riciclabili. Detto no a pesticidi, diserbanti, concimi chimici o qualsiasi altra sostanza chimica». —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto