Osei, la polemica sale al cielo
SACILE. “Liberi di volare no-sagra dei osei”. Ore 11.15, ieri a Sacile: sul cielo di piazza del Popolo vola il Piper con lo striscione animalista. Sembra la cometa della sagra dei Osei 2013: quella che ha preso un’altra piega, sul futuro sostenibile dei diritti animali.
La lotta. «È tempo di cambiare – è il rap di Animalisti Fvg, Lav e Lac “transennati” nella loggia del municipio – la sagra si deve rinnovare». Arriva il tam-tam. «Sacile, Sacile questa tradizione è solo un grande insulto alla disperazione». Nel cielo rotea la scritta, gli animalisti fanno volantinaggio chiedendo a tutti “Sagra dei osei? No grazie” e, intanto, va il business di migliaia di euro della compravendita di uccelli e animali da cortile, in via Garibaldi, Campo Marzio, viale Lacchin e parcheggio Tallon. In piazza del Popolo è parita anche la “contraerea”: quella dei sacilesi pro-sagra.
La contraerea. In cielo l’utopia animalista e, sulla piazza, la reazione dei sacilesi doc. «Giù le mani dalla nostra sagra – Antonio Barbiero, in carrozzina, ha grinta da vendere e apostrofa i contestatori della kermesse –. Vergognatevi: è il valore della nostra tradizione». Un allevatore passa e urla: «Vergogna, scioperati e fannulloni». Una sacilese classe 1940 si avvicina alla “trincea” animalista sotto la loggia e non si piega alla logica dei diritti. «Ho un canarino in gabbia – spiega – e se vola via, morirà». Falchi e colombe, tanto per stare in tema. «Il vero massacro animale – rileva Fabrizio Venier – sono gli allevamenti intensivi». E avanti tutta.
La voce del sindaco. Roberto Ceraolo ha la Sagra dei osei nel cuore. «Rappresenta 740 anni di storia della città – commenta – e ogni anno, tornano le proteste di chi ne vorrebbe l’abolizione. La Sagra deve modificarsi e adeguarsi ai tempi? Molti sono stati gli sforzi per farlo». Nell’edizione 2006, con un effetto tragico che provocò un “buco” di 200 mila euro. «La Sagra – rileva il primo cittadino – è cambiata nel corso degli anni con il concorso canoro, ad esempio. Non ha la centralità di un tempo, quando la pratica della cattura degli uccelli era largamente diffusa tra la gente di ogni età». Chi governa, è il pensiero di Ceraolo, ha precise responsabilità. «C’è il dovere di rispettare tutte le sensibilità – ha concluso – e le manifestazioni correlate, purché nel solco della legalità, come la nostra sagra».
La sicurezza in Sagra. Task force, ieri, del Corpo forestale e regionale a garanzia del benessere animale. “Il Corpo forestale della Regione – hanno sottolineato – ha riscontrato un progressivo aumento delle richieste d’intervento». I controlli nell’edizione 2013: sulle condizioni di trattamento degli animali, il rispetto delle normative vigenti per allevamento, detenzione, trasporto e commercio, con la verifica della documentazione. L’attività di controllo è stata eseguita da sei forestali che hanno verificato: 69 espositori di uccelli autoctoni, ibridi, pappagalli, esotici, di pesci e tartarughe, 22 esposizioni di animali da cortile oltre a 150 espositori cunicoli e la mostra canina ove erano presenti 317 espositori. Sono state effettuate 200 verifiche degli animali esposti rispetto all’adeguata presenza di cibo, acqua, ombreggiatura e dimensioni delle gabbie. Altri 64 controlli documentali sul trasporto, la provenienza e la legittima detenzione. Tre le richieste assolte di intervento sanitario e altre 30 di riscontri a richieste generiche.
Chiara Benotti
©RIPRODUZIONE RISERVATA
GUARDA LA FOTOGALLERY
E COMMENTA
www.messaggeroveneto.it
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto