Osoppo, sì ai funerali del pilota Volava basso: c’è un testimone

La procura di Tolmezzo decide di non disporre l’autopsia: non ci sono stati danni a terze persone. Degano era proprietario del velivolo appena revisionato e da poco aveva superato la visita medica
16 febbraio 2013 Precipitato Aeromobile Extra 300, veicolo per il volo acrobatico. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
16 febbraio 2013 Precipitato Aeromobile Extra 300, veicolo per il volo acrobatico. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

OSOPPO. Firmato il nulla osta, niente autopsia sul corpo dell’udinese Renato Degano e probabilmente nessuna consulenza tecnica, anche perché esiste un testimone oculare della tragedia del volo: un carabiniere che scriverà una relazione e la invierà alla procura di Tolmezzo. A tre giorni dallo schianto del velivolo fra la statale e la Pittini, a Rivoli, l’inchiesta penale coordinata dal sostituto procuratore Luca Olivotto sta prendendo questa direzione. Ieri il Pm ha firmato l’ok per le esequie e contestualmente, delegando i carabinieri di Osoppo, ha fatto eseguire una ispezione cadaverica.

Quasi un pro forma visto che l’intenzione di non disporre l’autopsia già da sola dà una prima spiegazione: il povero Degano era un professionista, appena due settimane fa aveva effettuato una specifica (e tosta) visita medica in Svizzera; ma soprattutto, il velivolo era di sua proprietà ed era stato revisionato con successo un mese fa. Tutto in regola, dunque, e il fatto che nessun danno a terze persone vi sia stato sposta di molto l’interesse della procura nell’accertare eventuali responsabilità.

Che si sia trattato di un malore (poco probabile), che la manovra di atterraggio abbia avuto alcune difficoltà o che (altrettanto poco probabile) vi sia stato un problema al velivolo poco importa nell’inchiesta penale. Almeno questa sembra essere al momento la convinzione della procura, che oggi riceverà tutti i verbali degli inquirenti, compresa la relazione del carabiniere della stazione di Osoppo che ha assistito all’incidente, che ha visto le ultime evoluzioni di Degano e che, infine, ha notato l’altezza alla quale lo stesso volava prima di toccare con un’ala sulla parte opposta del bordo strada dove è avvenuto lo schianto.

Sicuramente Degano stava rientrando e questo lo testimoniano i pochi litri di carburante ancora presenti. Anche dal punto di vista medico-legale, trattandosi di un decesso conseguente a politrauma, risulterebbe quanto meno difficile stabilire con esattezza l’eventuale malore e lo stesso infarto. L’Extra 300 di fabbricazione tedesca rimane sotto sequestro almeno finché la procura di Tolmezzo non deciderà se effettuare o meno una consulenza.

Soltanto dopo, i vari enti civili come Enac ed Enav potranno procedere con i loro accertamenti tecnici. In astratto, la procura potrebbe procedere per l’ipotesi di disastro aviatorio (articolo 428 del Codice penale), che sul punto prevede si persegua chi cagiona la caduta d’un aeromobile, di sua proprietà, se dal fatto deriva pericolo per l’incolumità pubblica. La strada statale e la Pittini, in astratto, potevano rappresentare un vero pericolo. Così non è stato e a rimetterci è stato il solo Degano.

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