«Ospedale, spariti nel nulla i soldi per la fisioterapia»

MANIAGO. Tra un mese s’inaugura il nuovo piano terra dell’ospedale di Maniago, ma che fine ha fatto il progetto per il trasferimento della fisioterapia e del distretto sanitario? Al momento non ci si sarebbero i fondi necessari: con quali tempistiche verranno trovati? Sono gli interrogativi posti dal comitato Pedemontana viva, che da anni si batte per la tutela del presidio sanitario locale.
La scorsa settimana è stato annunciato dal direttore del distretto sanitario delle Valli e Dolomiti friulane, Antonio Gabrielli, che i lavori al pianterreno dell’ospedale sono stati portati a compimento e a metà marzo è in programma il taglio del nastro. La struttura sanitaria potrà contare su un nuovo centro prelievi: in base al progetto illustrato già cinque anni fa, il piano terra, che presentava una situazione caotica, è stato completamente ridisegnato. È stata compattata la parte che riguarda le urgenze, e quindi i servizi a maggiore flusso d’utenza: l’area per i prelievi è stata spostata vicino all’ingresso, dove troverà spazio pure un’area dedicata ai donatori di sangue, e le stanze per la dialisi sono state spostate vicino al pronto soccorso, come la guardia medica. La nuova riorganizzazione consente una maggiore sicurezza per gli utenti che possono contare su un percorso pure semplificato rispetto a quello precedente: per accedere al nuovo centro prelievi non si passerà più dall’ingresso laterale, dove si trovano le ambulanze, ma in uno spazio più sicuro. Una notizia accolta positivamente da comitato e utenza, che non avevano esitato a mettere in evidenza le criticità della precedente organizzazione. Ma il nodo da sciogliere ora riguarda la fisioterapia. «Che fine hanno fatto i progetti per il trasloco della fisioterapia e del distretto annunciati nel 2015 dall’ex direttore generale del’Aas 5, Paolo Bordon, e dall’assessore regionale alla sanità, Maria Sandra Telesca? – è la domanda di Pedemontana viva –. Bene che un’altra fase di interventi sull’ospedale si sia conclusa, ma c’è un piano complessivo che prevede un investimento di 10 milioni 700 mila euro. Molto resta da fare».
«La fisioterapia dovrebbe essere trasferita al primo piano, al posto della neurologia, in modo tale da essere vicina alla Rsa – ha aggiunto il gruppo –. Questo rappresenta un tassello fondamentale della riorganizzazione: non possiamo pensare che si registrino nuovi slittamenti dei tempi. Se le risorse mancano o sono poche, si batta cassa nelle sedi deputate. Diversamente, si perderà tempo e a rimetterci saranno il presidio sanitario e i cittadini, che sono anche i contribuenti».
«Speriamo che il mese prossimo Regione e Aas 5 si presentino al taglio del nastro con importanti novità – ha aggiunto Pedemontana viva –. Il progetto su Maniago deve subire un’accelerata». Al momento, il presidio sanitario può contare soltanto su un’area materno-infantile completamente nuova, con i connessi servizi per bambini e adolescenti, e su un piano terra rinnovato e riorganizzato. Reperire i fondi non è semplice, ma, secondo il comitato, sull’ospedale di Maniago bisogna mantenere la parola data, considerati anche i tagli che ha subito negli ultimi anni, con il reparto di medicina che è stato convertito e l’apertura notturna del pronto soccorso soppressa.
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