Ospedale, Zappalà va in pensione In arrivo 4 primari

L’ospedale di Gorizia perderà, dal 31 gennaio, un altro “pezzo da novanta”. Si tratta del primario di Urologia, Leonardo Zappalà, per il quale è giunto il momento della pensione. La notizia è emersa durante l’assemblea dei sindaci chiamati a pronunciarsi sul Pal (Piano attuativo locale) per il 2017 dell’Azienda “Bassa Friulana-Isontina” (il “voto” è stato peraltro rinviato di una quindicina di giorni). Come ha rilevato il direttore generale, Giovanni Pilati, l’Aas bandirà subito un concorso per la nomina del nuovo dirigente del reparto, una delle “eccellenze” dell’ospedale. Il 2017 segnerà, così, l’arrivo di 4 nuovi primari: oltre a quello dell’Urologia (in tempi più lunghi), riavranno, a breve, un “timoniere” anche il Pronto soccorso, la Neurologia e il Centro di salute mentale.
L’addio di Zappalà. Il primario urologo lascia, dunque, l’ospedale in cui aveva preso servizio nel lontano 1979 (proveniva dalla scuola del professor Rocca Rossetti di Trieste) divenendone dirigente nel 2008, dopo l’abbandono di Giorgio Mazza che aveva creato una “squadra” di medici invidiata in tutta la Regione. Di quel “dream team”, partiti di recente Rolando Bertè e Massimo Capone, l’unico superstite sarà Sebastiano Callari, destinato al ruolo di primario facente funzioni.
Negli anni, tuttavia, il reparto non ha perso il suo appeal: «Nel 2016 – spiega Zappalà – abbiamo effettuato 1200 interventi, un centinaio in più rispetto all’anno precedente, nonostante la riduzione delle sale operatorie rispetto ai tempi di Mazza. Inoltre siamo stati l’unico reparto ad avere un livello d’attrazione di pazienti provenienti da fuori Azienda pari al 40 per cento». Zappalà manterrà probabilmente un rapporto di consulenza con l’Aas («Ma non c’è ancora nulla di ufficiale, i dettagli sono da definire») fino alla nomina del suo successore, “per “dare una mano” – osserva - a un reparto composto ora per lo più da giovani, ancorchè validi medici”.
Il nodo delle chirurgie. L’assemble non ha dissipato, anzi, i timori di un drastico ridimensionamento dell’attività chirurgica a Gorizia, con un graduale concentramento a Monfalcone delle urgenze chirurgiche e ortopediche. Al San Giovanni sembra destinata a rimanere soltanto una week surgery (si entra al lunedì per l’intervento e si esce al venerdì). A Gorizia, come contrappeso, dovrebbe essere consolidata l’area medica, col San Giovanni sede unica della Terapia intensiva cardiologica, ma in questo caso bisognerà aspettare una scelta “politica” da parte della Regione. Intanto è stato confermato il trasferimento a Monfalcone, a partire dal 16 gennaio, della sede della reperibilità (notturna, festiva e prefestiva) del Centro trasfusionale.
Pediatria “ampliata”?. Il dottor Pilati ha annunciato anche il bando di concorso per l’assunzione, a tempo determinato, di nuovi pediatri. “Se vi saranno delle adesioni – ha specificato – potrebbe essere ampliato dalle 8 alle 20 (attualmente “chiude” alle 18) l’orario dell’ambulatorio pediatrico rimasto in vita dopo la soppressione, nel 2014, del Dipartimento materno-infantile”. Impraticabile, però, l’ipotesi del Pronto soccorso pediatrico h.24 più volte sollecitata dal sindaco Ettore Romoli: il numero degli accessi al servizio non lo giustificherebbero.
Cap al Parco Basaglia. Il dg ha riferito che il Cap (Centro di assistenza primaria) di Cormons è pronto a partire sulle 24 ore: si è in attesa soltanto di un’autorizzazione da parte della Regione. Sarà il secondo a entrare in funzione nell’Aas, dopo quello di Grado. A Gorizia un’analoga struttura (dove lavoreranno medici di base, infermieri, specialisti e altre figure professionali come ostetriche e psicologi) è stata finanziata e avrà sede al Parco Basaglia. I lavori avranno inizio entro il 2017 e se ne prevede la conclusione nel 2018.
Cure palliative. Fugate, infine, le preoccupazioni circa la sede di uno “spoke” a Gorizia. Nel piano redatto dal responsabile della struttura, il dottor Colonna di Latisana, è previsto infatti l’impiego di un medico a domicilio in tutti e quattro gli ospedali aziendali.
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