Osterie: confermate le magnifiche 11 della nostra regione - La mappa

UDINE. Tutte confermate le 11 “chiocciole” del Friuli Venezia Giulia, vale a dire le migliori osterie della regione secondo la guida di Slow Food 2018, la prima a essere presentata in questo autunno che preannuncia sorprese nel “gotha” dell’enogastronomia.
Le province di Udine e Gorizia si spartiscono 4 chiocciole a testa, una sola in meno ne ha Pordenone, mentre Trieste resta ancora a bocca asciutta. Tra i big c’è molta Carnia, un pizzico di cucina di “confine” e nessuna città capoluogo rappresentata.
I magnifici 11 sono “Ai Cacciatori” di Cavasso Nuovo, “Borgo Poscolle” di Cavazzo Carnico, “Borgo Colmello” di Farra d’Isonzo, “Rosenbar” di Gorizia, “Ai Ciodi” di Grado, “Ivana & Secondo” di Pinzano al Tagliamento, “Devetak” di Savogna d’Isonzo, “Da Afro” di Spilimbergo, “Sale e Pepe” di Stregna, “Da Alvise” di Sutrio e la “Stella d’oro” di Verzegnis.
Le novità per la nostra regione riguardano le altre sezioni della Guida. Tra i Buffet tipici triestini entrano “Ai Maestri” e “Alla bella Trieste”, mentre nella sezione “Tajut” di Udine rientra lo storico “Caucigh” di via Gemona. In totale sono 88 i locali recensiti nelle quattro province della regione, di cui appunto 11 possono fregiarsi dell’ambita chiocciola.
La presentazione ufficiale dei ristoranti del Fvg avverrà il 29 ottobre alla tenuta Villanova di Farra d’Isonzo in occasione di “Jazz & Wine of Peace”, manifestazione alla quale hanno assicurato la loro presenza il vice presidente della Regione Sergio Bolzonello e il direttore di Promoturismo Fvg Marco Petrangelo.
Soddisfatto della performance il presidente della Delegazione regionale Slow Food Max Plett. «Continua il nostro impegno per valorizzare e far conoscere ai turisti e ai buongustai locali - racconta - la rete delle migliori osterie del territorio, dove si può mangiare cibi genuini e di qualità a prezzi non superiori a 30, 35 euro.
Un altro motivo di orgoglio è che la nostra guida è quella più venduta in assoluto, quindi la credibilità è fondamentale. Inoltre da quest’anno è possibile scaricare un’apposita App con tutte le mappe aggiornate e con il quadro delle più vicine trattorie segnalate».
Il coordinatore della guida, il critico e giornalista Gabriele Giuga illustra i piani per il futuro. «Daremo ancora più attenzione - spiega - al territorio, vorremmo che la guida diventasse un vero e proprio suggerimento di viaggio, non solo l’indicazione di dove poter mangiare un buon piatto tradizionale. Avremo un taglio turistico e anche geografico, perchè puntiamo a coinvolgere di più il tessuto urbano, le città capoluogo, che al momento non rientrano, con i loro locali, nell’eccellenza delle chiocciole. Le osterie al top le abbiamo tutte confermate e siamo tra le regioni che ne possono vantare un buon numero, dalla montagna al mare».
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