Otto musicisti celebrano al Verdi i 40 anni dell’Aied
PORDENONE. Sarà un concerto che, in linea con l’obiettivo per il quale è stato organizzato, offrirà musiche diverse senza contaminazioni - metà classica e metà jazz, con nomi di richiamo sul palco e con ingresso libero (e i biglietti si possono già prenotare) – quello in programma sabato 13 giugno alle 20.45, al Verdi di Pordenone, per celebrare i 40 anni dell’Aied.
L’associazione presieduta da Mario Puiatti. E come ben sintetizzano le 40 rose con 40 sfumature di colore (lo stesso fiore, ma ognuno è diverso dall’altro) che campeggiano sul manifesto, l’obiettivo della festa non è celebrativo: si vuole piuttosto far riflettere sulla necessità di difendere, rispettare e valorizzare le diversità.
Due i quartetti protagonisti, uno femminile e uno maschile. Il primo, del quale il pianista e consulente per la musica del teatro pordenonese Maurizio Baglini è autore del programma di sala, riunisce, nel segno di Schumann, quattro affermate soliste, ognuna punto di riferimento per il proprio strumento, soliste con curriculum di prestigio e unite anche da un rapporto di amicizia: al violoncello Silvia Chiesa (la cui brillante carriera solistica la colloca fra le interpreti italiane più apprezzate a livello internazionale, con regolari tournée in Europa e in altri Paesi del mondo; è stata lei, peraltro, a riunire le altre tre musiciste, alle quali è legata anche da un rapporto di stima e amicizia); e poi, Anna Serova alla viola, Anna Tifu al violino e Gloria Campaner al pianoforte.
Nella seconda parte, spazio agli standard del jazz con musicisti del calibro del pianista Danilo Rea, Luigi Bonafede, Ares Tavolazzi e Gaspare Pasini. Il repertorio sarà costituito da composizioni, non solo jazzistiche, scelte fra quelle che più si adattano a essere interpretate con libertà armonica, timbrica e ritmica.
La consolidata e pluriennale collaborazione fra Rea e Tavolazzi, il trentennale rapporto di Pasini e Bonafede e – distintamente – Tavolazzi, oltre all’amicizia personale e al rispetto professionale reciproco, sono il collante di una situazione privilegiata che sul palco promette freschezza ed emozioni.
Una serata di ottima musica ma con un fine sociale, dunque, per sottolineare l’impegno di un’associazione che «da quarant’anni si batte per la salute e i diritti di tutti», fondata in città da un gruppo di giovani laici che venivano dalla militanza per il divorzio, in una società nella quale – c’è quasi da non crederci a ricordarlo – parlare di sessualità era inconcepibile, men che meno di aborto o contraccezione.
I biglietti sono gratuiti e c’è tempo fino al 9 giugno per prenotarli chiamando lo 0434 366114 e ritirandoli da oggi nella biglietteria del teatro.
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